"Siamo colpiti dalle vostre strategie di comunicazione per attrarre i vari soggetti del territorio: gli studenti, certo, ma anche persone non necessariamente direttamente coinvolte nell'attività accademica degli Atenei".

Grande entusiasmo dalla commissione dell'Ocse (Organizzazione internazionale per la Cooperazione e lo Sviluppo economico) ieri in visita nel capoluogo sardo e incaricata, all'interno del progetto HEInnovate, di analizzare "le università innovanti e imprenditoriali".

Il progetto, promosso dalla Commissione europea e dall'OCSE, punta a fornire agli istituti di istruzione superiore la possibilità di esplorare il proprio potenziale innovativo e imprenditoriale.

Per tutta la giornata si sono susseguiti gli incontri e le interviste: al mattino a Palazzo Belgrano con gli organi di governo, il rettore, il direttore generale, i prorettori, i dirigenti e numerosi funzionari. Al pomeriggio, la commissione si è spostata nei locali del CREA – Unica per incontrare gli studenti, le startup e gli stakeholder, gli attori del territorio che interagiscono con l'Università di Cagliari. Al termine della visita, gli esperti hanno espresso viva soddisfazione per quanto hanno potuto constatare.

Sono soltanto 10 gli atenei italiani ammessi alla verifica nell'ambito del progetto: "La candidatura ci sembrava un azzardo – commenta Maria Del Zompo, rettore dell'Università di Cagliari –. Si trattava di sottoporci al giudizio di una commissione che valuta l'interazione con il territorio ed in modo particolare con le imprese, la cosiddetta terza missione degli atenei italiani. È stata una bella giornata in cui abbiamo mostrato quello che abbiamo fatto in questi tre anni: sono contenta che sia stato apprezzato il lavoro fatto dagli studenti, dal personale, dai docenti, ricercatori e dottorandi, e che in particolare sia stato apprezzato il nostro rapporto con le imprese".

"È stata un'occasione di confronto e di crescita – spiega Maria Chiara Di Guardo, prorettore all'Innovazione e ai rapporti con il territorio – Siamo contenti che la Commissione OCSE sia rimasta colpita dal lavoro fatto. È un lavoro di squadra, che premia la nostra determinazione e il fatto che guardiamo tutti nella stessa direzione".

(Unioneonline/v.l.)
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