Tanti palloncini bianchi che volano verso il cielo, insieme alle colombe altrettanto candide.

Così Iglesias ha salutato, questo pomeriggio, il piccolo Andrea Cherchi, il bimbo di quindici mesi morto nella notte tra mercoledì e giovedì della scorsa settimana all'ospedale Cto, dove era arrivato in condizioni gravissime.

In tanti si sono stretti - con un silenzio composto - attorno ai genitori, Gianfranco e Brunella, e ai familiari più stretti, partecipando al funerale, celebrato nella chiesa della Madonna di Valverde da padre Maurizio.

Il frate cappuccino, trattenendo a stento la commozione, ha voluto evidenziare le difficoltà che si hanno nel trovare parole di consolazione, in circostanze come quella che ha colpito la famiglia Cherchi. "Bisogna stare attenti alle parole che si usano. Forse è meglio il silenzio, come quello che da giovedì scorso accompagna il dolore terribile dei genitori".

Anche per il sacerdote è stato arduo trovare le parole di conforto, mentre tutti guardavano la minuscola bara candida ai piedi dell'altare. Chiedendosi, tra le lacrime che rigavano i volti attoniti, il perché di quella vita volata via così in fretta. Sarà impossibile farsene una ragione. Anche quando arriveranno gli esiti completi dell'autopsia, disposta dalla Procura.

Tra 90 giorni i periti che lunedì hanno eseguito l'esame autoptico dovranno depositare la relazione degli accertamenti eseguiti. Da un primo riscontro è emerso che la morte del bambino è stata causata da un'occlusione intestinale meccanica dovuta, probabilmente, a un fattore congenito.

Intanto il pm Andrea Massidda ha iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di omicidio colposo, la pediatra Bruna Moi.

Cinzia Simbula
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