È la prima volta che viene descritta e studiata. Una rara patologia che imita il tumore e che sinora era sconosciuta alla medicina - battezzata granuloma della vernice caseosa - è stata individuata dall'équipe della Ginecologica oncologica dell'ospedale Businco durante le cure a una donna di 37 anni che aveva subito un taglio cesareo il mese prima.

Nei giorni scorsi i risultati dell'importante scoperta sono stati pubblicati, dopo un'attenta verifica, sul Gynecological Surgery, una delle più prestigiose riviste internazionali di chirurgia ginecologica. "Si tratta di una patologia proliferativa della parete addominale mai descritta prima di oggi", spiega il primario Antonio Macciò, autore della pubblicazione insieme ai colleghi medici Paraskevas Kotsonis, Fabrizio Lavra, Giacomo Chiappe, Ester Mura, Luca Melis e Clelia Madeddu.

NUOVA MALATTIA - Lo studio ha in sostanza individuato quello che può essere definito un falso tumore addominale, in grado di ingannare i medici portandoli a intervenire pesantemente dal punto di vista chirurgico quando non sarebbe invece necessario.

"La diagnosi differenziale iniziale comprendeva il tumore desmoide, raro tumore fibroso della parete addominale a malignità locale, o un sarcoma dei tessuti molli", spiega Macciò. In realtà si è scoperto poi che si era di fronte a un insolito processo infiammatorio a rapida crescita, "un granuloma da corpo estraneo insorto su residui di vernice caseosa, tipico materiale che avvolge il feto durante la sua vita in utero, che imita un processo neoplastico in una donna che aveva recentemente avuto un parto cesareo".

LAVORO DI SQUADRA - "La scoperta - sottolinea Macciò - è frutto della collaborazione degli specialisti dell'UOC di Ginecologia oncologica, di Anatomia patologica e di Medicina nucleare del Businco che hanno lavorato in sinergia coi medici della cattedra di oncologia medica dell'Università".

Dal canto loro i revisori del Gynecological Surgery hanno riconosciuto come gli esami diagnostici effettuati, la gestione chirurgica e clinica complessive hanno evidenziato una ricerca molto accurata e una valutazione completa del caso.

"La spiegazione delle varie valutazione scelte, gli studi radiologici pre operatori e le micro fotografie istopatologiche sono rappresentazioni molto chiare del lavoro svolto e della rigorosa inaspettata diagnosi", hanno scritto. E sebbene la patologia finale non fosse un tumore desmoide o un sarcoma come era stato ipotizzato, "la discussione sulla patologia e la genetica di questi tumori rari sono state descritte molto bene".

SCOPERTA IMPORTANTE - A contare però è soprattutto il fatto che la medicina ha fatto un altro passo in avanti, e stavolta per merito delle capacità di un gruppo di studiosi sardi.

"L'importanza di questo lavoro - conferma Macciò - sta nell'aver individuato una nuova patologia del tutto benigna che nel futuro permetterà di meglio valutare casi simili con differente natura e prognosi. Nel caso di tumori desmoidi e dei sarcomi, infatti, la complessità chirurgica deve essere molto più grande così come la gestione medica post intervento è assai più complessa, essendo questi tumori potenzialmente recidivanti e perciò richiedono negli anni degli stretti follow-up".

Massimo Ledda

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