Soltanto a Oristano, assieme alle sue frazioni e borgate, la presenza di amianto è pari a 54 metri quadrati per abitante.

In Italia ogni anno muoiono quattromila persone per patologie correlate all'esposizione all'amianto, 32 i nuovi casi registrati in Sardegna dal 2007, e la situazione peggiorerà nei prossimi anni. Sono alcuni dei dati forniti durante la seduta della commissione Salute e politiche sociali, presieduta dal socialista Raimondo Perra (Sardegna Vera). Il parlamentino ha sentito in audizione il presidente dell'Area Sardegna, associazione regionale degli esposti all'amianto, Giampaolo Lilliu, e il presidente dell'AFeVa Sardegna, associazione familiari e vittime dell'amianto, Salvatore Garau.

La situazione è critica perché, trascorsi 40 anni dalla prima esposizione dalla sostanza, è finito il periodo di latenza della malattia che in due anni porta alla perdita della vita. I rappresentanti della associazioni hanno evidenziato che la legge 22 del 2005 è un'ottima legge, ma hanno chiesto che la prevenzione venga allargata anche ai familiari e a chi ha vissuto o vive vicino a siti con amianto perché esposti alla sostanza anche se in maniera indiretta. Garau ha anche chiesto che la Regione dia attuazione all'ordine del giorno del 13 giugno 2012 "Sull'emergenza amianto", approvato all'unanimità dal Consiglio regionale, che contiene tutti gli interventi per migliorare la legge.

In particolare Garau ha chiesto un supporto previdenziale per i malati, calmierare i prezzi della bonifica e mettere tutte le amministrazioni, in particolare i Comuni, nelle condizioni di spendere le risorse a disposizione per le bonifiche. Il presidente dell'AFeVA ha anche annunciato che il Governo ha presentato un emendamento alla Legge di Stabilità, giudicato ammissibile, che finanzia il Fondo vittime dell'amianto ed estende i benefici anche ai familiari e agli esposti ambientali.
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