Graziano Mesina, secondo gli inquirenti, sarebbe stato capo carismatico di una organizzazione che aveva base a Orgosolo, con disponibilità di armi, e che non si occupavano solo di stupefacenti, ma anche - hanno riferito i carabinieri - di rapine, furti e sequestri. Per diversi mesi dal 2009 al 2010 Mesina e complici programmarono il sequestro dell'imprenditore di Oristano Luigi Russo "e compirono una serie di atti preparatori tra cui almeno due sopralluoghi nell'abitazione del sequestrando". Lo si apprende dall'ordinanza del Gip.

Capo dell'altra organizzazione sgominata oggi dai carabinieri, con base nel cagliaritano, è ritenuto Gigino Milia, con il quale Mesina ha una amicizia risalente nel tempo (sono stati coimputati e condannati rispettivamente per sequestro di persona e ricettazione il 23 giugno 1978 dal Tribunale di Camerino, hanno sottolineato i carabinieri). Graziano Mesina e Gigino Milia, fino al 2010, sfruttando le loro conoscenze ed il credito riconosciuto loro dagli esponenti della criminalità isolana e della penisola, hanno acquistato grosse partite di droga - eroina, cocaina, marijuana - rivendendole a gruppi minori e persone dediti allo spaccio nelle province di Cagliari, Sassari e Nuoro. In seguito, Mesina - sempre secondo gli inquirenti - ha proseguito le sue attività illecite utilizzando canali autonomi di approvvigionamento.

Secondo le accuse contenute nell'ordinanza di 149 pagine (le misure cautelari sono state emesse dal gip di Cagliari Giorgio Altieri) la banda acquistava la droga (in particolare eroina) nella piazza di Milano per poi trasportarla in Sardegna e venderla nel Cagliaritano, nel Nuorese e nel Sassarese. L'indagine, partita da Nuoro, coinvolge decine di persone tra la Barbagia, Cagliari, Sassari e Milano. L'organizzazione era in contatto con i fornitori calabresi e albanesi.

Parte nel 2008 l'inchiesta che mette i carabinieri del comando provinciale di Nuoro sulla pista di Graziano Mesina. L'ex bandito viene indicato come la persona dell'organizzazione che cerca di accreditarsi nella piazza dello spaccio milanese. 'Grazianeddù - ricostruiscono i militari dell'Arma - si reca a Milano per concordare le condizioni; quindi si utilizzano i corrieri che trasferiscono lo stupefacente, in particolare eroina e cocaina, nell'Isola e, tramite l'avvocato Corrado Altea, viene pagata materialmente la merce. Prima con Gigino Milia di Cagliari, Mesina divide il mercato sardo e insieme tengono in piedi il sodalizio: il primo si occupa dello spaccio nel sud della regione, il secondo nel centro nord. Poi dopo un litigio con Milia, nel 2009, l'ex ergastolano decide di muoversi da solo, in maniera autonoma, diventando - secondo gli investigatori - il vero ispiratore della banda.

GRAZIANO MESINA - Conosciuto per le sue numerose evasioni (ventidue, di cui dieci riuscite) e per il suo ruolo di mediatore nel sequestro del piccolo Farouk Kassam, Mesina, 71 anni, dopo aver scontato 40 anni di carcere ed aver trascorso cinque anni da latitante e 11 agli arresti domiciliari, era tornato libero il 25 novembre 2004, avendo ottenuto la grazia dall'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Da alcuni anni era tornato nella sua Orgosolo, dove aveva avviato l'attività di guida turistica, accompagnando centinaia di persone nelle zone più impervie della Barbagia, luogo delle sue fughe rocambolesche. Ora è ritenuto dai magistrati di Nuoro capo di una potente organizzazione dedita al traffico di stupefacenti.

L' arresto di Mesina è avvenuto questa mattina durante un' operazione dei carabinieri coordinata da militari del reparto operativo del comando provinciale di Nuoro, alla quale partecipano anche militari dell' Arma di Milano, Cagliari, Oristano, Sassari, Reggio Calabria, ed inoltre i Cacciatori di Sardegna e i militari del decimo nucleo elicotteri di Olbia. I militari stanno dando esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Altieri nei riguardi di 25 persone e stanno eseguendo perquisizioni in diverse regioni d'Italia. I magistrati ritengono di aver sgominato due organizzazioni - di una di queste era leader Graziano Mesina - che trafficavano in stupefacenti e compivano estorsioni.
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