Strano ma vero. Per le centraline di rilevamento la qualità dell'aria è migliorata, secondo il naso dei sarrochesi, invece, c'è ancora più di un problema da risolvere.

Sostanze inquinanti in diminuzione, puzza di gas e di idrocarburi sempre più frequente: è la situazione paradossale che sono costretti a sopportare i residenti a stretto contatto con la raffineria della Saras.

Durante l'assemblea pubblica in cui sono stati resi noti gli ultimi risultati del progetto ultra decennale "Sarroch, ambiente e salute" finanziato dal Comune, che si è avvalso della collaborazione dell'Università di Cagliari, si sono gettate le basi per combattere i cattivi odori che ammorbano l'aria del paese.

Un momento della presentazione
Un momento della presentazione
Un momento della presentazione

"Lo studio, andato avanti da gennaio a dicembre del 2017, dimostra che le sostanze inquinanti come anidride solforosa, monossido di carbonio, benzene, e polveri sottili sono al di sotto delle soglie di legge - spiega il professore Davide Atzei, del dipartimento di Scienze chimiche dell'Università di Cagliari -, ma la vera sfida, adesso, è tenere sotto controllo le emissioni odorigene, responsabili dei disagi dei cittadini. Il problema è che non esistono soglie di legge sugli odori, quindi qualsiasi emissione è legale. Per l'H2s, ad esempio, il limite seguito è quello dell''odorabilità', pari a 7 microgrammi per metro cubo, ma non tutte le persone sono sollecitate allo stesso modo dagli odori. alcuni, percepiscono i miasmi anche a concentrazioni di 4 microgrammi: quella soglia è stata superata 740 volte in un anno. Il prossimo obiettivo del progetto è quello di creare una mappa degli odori presenti nell'aria, per imparare a conoscerli e a ridurne l'impatto: ci avvarremo dell'utilizzo di strumenti come i nasi elettronici, che magari posizioneremo nelle zone più vicine agli impianti per catturare subito queste particelle presenti nell'aria".

Durante l'incontro, l'Arpas ha presentato il rapporto annuale sulla qualità dell'aria. "La situazione è stazionaria da cinque anni - dice Alessandro Secci -, le tre centraline di rilevamento hanno rilevato qualche picco di benzene, ma in linea di massima le sostanze inquinanti non superano le soglie imposte dalla legge".

Un'immagine aerea della raffineria Saras Sarlux di Sarroch
Un'immagine aerea della raffineria Saras Sarlux di Sarroch
Un'immagine aerea della raffineria Saras Sarlux di Sarroch

Il sindaco, Salvatore Mattana, sottolinea i meriti del progetto, partito nel marzo del 2006. "Sarroch, ambiente e salute ha permesso di conoscere i problemi del paese e di intervenire - dice -, grazie agli studi sulla qualità dell'aria e sulla salute dei cittadini abbiamo avuto gli strumenti per richiedere delle prescrizioni nei confronti dell'industria, recepite poi nella Autorizzazione integrata ambientale. Negli ultimi anni la concentrazione di anidride solforosa è scesa del 40 per cento, e anche gli studi condotti su malattie come asma che colpiscono i bambini, hanno dimostrato che l'aria è più salubre".

Manuela Melis, assessore all'Ambiente, illustra la nuova sfida del Comune: "C'è ancora molto da fare - ammette -, quest'anno insieme all'Università di Cagliari ci concentreremo sugli odori, vogliamo intervenire per evitare che i cittadini siano ancora costretti a sopportare queste fastidiose emissioni".

La biblioteca di Sarroch affollata, ieri sera, per la presentazione dello studio
La biblioteca di Sarroch affollata, ieri sera, per la presentazione dello studio
La biblioteca di Sarroch affollata, ieri sera, per la presentazione dello studio

Francesco Murgia, medico e consigliere comunale di minoranza, è critico sull'approccio adottato nel divulgare ai cittadini il risultato degli studi: "Hanno messo in piedi un convengo fatto di dati sterili, ma nessuno ha parlato degli esiti di queste sostanze sulla vita dei cittadini - dice -, avrei voluto che si parlasse meno di numeri, e più del problema della salute". Critica anche l'associazione ambientale Aria Noa.

"Siamo stanchi di sentirci dire che va tutto bene, quando invece ormai di frequente siamo costretti a convivere con una puzza di gas insopportabile - spiega Teresa Perra, presidente di Aria Noa -, per noi la situazione rimane sempre la stessa: per toccare con mano i nostri disagi basterebbe farsi un giro al mercato del mercoledì, e sentire la puzza di idrocarburi proveniente dai serbatoi della Saras. Ormai abbiamo rinunciato a segnalare questi problemi alla prefettura: ci sentiamo abbandonati".

Ivan Murgana

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