Erano centinaia le persone che questo pomeriggio si sono radunate nella chiesa parrocchiale di Sarroch per l'ultimo saluto a Nicola Pisano, il venticinquenne morto sabato all'alba dopo un tragico incidente sulla Strada statale 195.

Difficile confortare chi ha perso un figlio o un fratello così giovane, nonostante tutto, il parroco don Gianni Locci prova a trovare le parole per lenire una ferita che neppure il tempo riuscirà a cauterizzare.

"La nostra comunità non avrebbe mai voluto iniziare la settimana in questo modo, con il cuore colmo di tristezza - dice - , la morte di Nicola deve farci riflettere, non dobbiamo mai dimenticare quanto sia fragile la nostra esistenza. Nessuno, in questo momento, può consolare i suoi genitori, perché seppellire il più piccolo dei propri figli è contro natura. Un giorno, il dolore e le lacrime avranno una spiegazione, e a questa morte prematura sapremo dare un valore: la volontà del Signore a volte può sembrare incomprensibile, ma per ognuno di noi esiste un progetto".

Impossibile trattenere le lacrime, per chi ha voluto bene a quel ragazzo così vivace, la vista di quella bara bianca adagiata sull'altare è un dolore difficile da sopportare. Al termine della messa, Sheila, una vicina di casa di Nicola, sale sul pulpito per leggere una lettera: le sue parole cariche di amore e di sofferenza trasformano le lacrime in singhiozzi. "Te ne sei andato via in un giorno che ancora doveva nascere, lasciandoci senza la tua dolcezza - dice -, ricorderò sempre l'immagine di te bambino che giocavi per strada, e le tue marachelle. Hai intrapreso un lungo viaggio verso la luce, per raggiungere chi ti ha dato la vita: il nostro non è un addio, ci rincontreremo quando Dio vorrà".

Quando la bara lascia la chiesa, il cielo si colora di un nugolo di palloncini bianchi che il vento fa volare lontano, poi il carro funebre si muove verso il cimitero dove Nicola riposerà per sempre.

LA TRAGEDIA:

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