D a Dante a Pinocchio. Tutto deve passare nel tritacarne del politicamente corretto. La Storia va riscritta secondo nuovi canoni interpretativi, la cultura revisionata, le opere di fantasia vanno riproposte in chiave moralistica. E attenti al linguaggio: che sia unico e universale. Dagli Stati Uniti all'Europa è una gara a chi è più puro e “correct”. Una corsa alla quale ora partecipa anche la nostra Rai giallorossa, che ha già conquistato posizioni di prima linea. Alcuni giorni fa, in fascia protetta pomeridiana, ci ha presentato una favolistica aggiornata. La Bella addormentata nel bosco si risveglia non al bacio del principe azzurro, ma a quello saffico di una principessa. E Pinocchio, lo scavezzacollo di legno figlio di Collodi e Geppetto, va ri-declinato nel genere: non più burattino maschio ma ermafrodito. E guai a dire che stiamo precipitando nel baratro dell'idiozia. La sinistra mondiale insorgerebbe. Mao Tse Tung, uno dei suoi padri, sosteneva che bisogna ridurre il passato a una pagina bianca. Ci stanno riuscendo. Questi agitatori di coscienze sono una minoranza, organizzata e molto attiva, che gode del consenso ideologico e parolaio dei radical chic, rivoluzionari da salotto. Avverte Ennio Flaiano: attenti, «in ogni minoranza intelligente c'è una maggioranza di imbecilli».

TACITUS
© Riproduzione riservata