"Cara Unione,

scrivo per raccontare quanto accadutomi lunedi 28 settembre.

Nel pomeriggio esplorando la app Immuni sono entrata in impostazioni e ho cliccato la voce contatti (seconda voce di una serie di altre voci). Lo avevo fatto altre volte senza mai trovare niente che dovesse mettermi in allarme.

Lunedì, invece, ho trovato un triangolo rosso e la scritta, in rosso, che mi invitava a segnalare a un operatore sanitario il codice sotto indicato. Nonostante non avessi ricevuto una notifica quella scritta mi ha però impensierito. Ed è incominciata la mia avventura.

Ho chiamato il medico di base e la sostituta mi ha risposto che si sarebbe informata e mi avrebbe fatto sapere che cosa avrei dovuto fare. A oggi ancora aspetto di sapere. Intanto ho disdetto una visita specialistica prevista per il giorno successivo perché non volevo essere fonte di possibili problemi per nessuno.

Nella pagina web dell' ATS, in uno spazio colorato di verde, è indicato un numero di cellulare per inviare messaggi whatsapp. Ho inviato un messaggio che ancora non è stato letto. Ne deduco che il servizio è solo millantato.

Ho chiamato successivamente l'altro numero indicato e mi ha risposto un impiegato. Ne riporto le parole dette con un tono secco: 'Non conosco questa applicazione. Non insista a chiedere informazioni. Non conosco l'applicazione'.

Ho chiamato allora il pronto soccorso del SS Trinità. Un'infermiera molto cortese mi ha detto che mi avrebbe fatto chiamare da un medico, cosa che è poi avvenuta. Il medico, dopo avermi ascoltato, non sapeva che comportamento suggerirmi e mi ha invitato a rivolgermi al medico di base.

Ho quindi chiamato il 112 pur sapendo che la cosa non era di loro competenza. Il carabiniere mi ha ascoltato, ovviamente non ha saputo darmi indicazioni su quali comportamenti dovessi adottare. Ha espresso il suo stupore per la risposta datami dall'impiegato dell'Ats. Per finire ho telefonato al numero verde della società che ha elaborato l'applicazione. Ho spiegato come fossi arrivata a leggere il messaggio e mi è stato detto di non preoccuparmi.

Concludo: c'è stato un ascolto attivo del carabiniere, dell'infermiera e del medico del pronto soccorso, della segretaria del medico presso il quale avrei dovuto fare una visita specialistica che ha cercato con me nel sito dell'ATS numeri utili.

Tutto questo perchè volevo subito adottare un comportamento responsabile.

Mi chiedo, però, ma questa App funziona davvero? E, se funziona, ma il personale medico perché non ne conosce il funzionamento?

Grazie".

Lettera firmata*

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