"Cara Unione,

è un crimine voler essere indipendenti da un Paese e preparare azioni pacifiche per protestare contro gli abusi di uno Stato? È paragonabile alle azioni terroristiche?

La risposta in un quadro democratico sarebbe "NO", ma risulta essere "SI" in Spagna, un paese che si presume democratico.

In caso affermativo, non ci sarebbero prigionieri politici catalani ed esiliati per aver tenuto un referendum di autodeterminazione.

La Spagna sta usando tutte le sue energie per schiacciare il movimento per l'indipendenza della Catalogna. Hanno iniziato con politici e leader sociali, hanno brutalmente aggredito gli elettori pacifici e ora osano impunemente contro il popolo. Arrestano le persone la mattina presto e le accusano di terrorismo.

Purtroppo, viviamo in un mondo in cui molte persone hanno subito attacchi terroristici, troppo seri per poter paragonare un movimento pacifico con le azioni terroristiche. La stampa spagnola accusa prima che i giudici facciano il suo lavoro. La stampa accusa senza alcuna prova evidente in una operazione per condannare prima del tempo.

Si tratta, in definitiva, di una guerra mediatica evidente. È doloroso e impotente vedere le immagini della polizia spagnola entrare nella casa degli indipendentisti. Odio e aggressività sono troppo ovvi per non giudicare. In uno di questi arresti, un bambino di dieci anni è stato costretto a sdraiarsi a terra mentre era puntata contro di lui una lunga pistola.

Non dobbiamo accettare alcun tipo di violazione dei diritti dei bambini. Un paese europeo agisce arbitrariamente e l'Europa non ha ancora lo sguardo rivolto al futuro.

Chiunque cerchi immagini delle manifestazioni per l'indipendenza in Catalogna vedrà che sono esemplari per il loro atteggiamento pacifico, che non ci accusano di essere terroristi. Dove si trova l'Europa, dove sono i diritti umani di cui si parla tanto? Quando si interferisce, potrebbe essere troppo tardi".

Lola Salmerón - Barcellona, Spagna

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