"Cara Unione,

circa un paio di anni fa, su questa stessa rubrica, scrissi una lettera descrivendo una giornata, dalle 9 del mattino sino alle 23 della sera, di mia madre passata al pronto soccorso del Marino.

Una giornata tra urla di dolore, abbandono, macchine guaste e ritardi per fare una semplice Tac che avrebbe accertato la causa del dolore in poco tempo.

Veniamo ai giorni nostri. Nel giro di un mese mio padre e mia madre sono stati portati tutti e due al pronto soccorso del Marino. Quando ci è stato comunicato il pronto soccorso ho rivisto quella giornata orribile…

Preciso che hanno rispettivamente oltre 90 anni mio padre e 82 anni mia madre. Traumi abbastanza seri visto l'età e le diverse e serie patologie già in essere.

Voglio e vogliamo, tutta la mia famiglia, ringraziare i medici di guardia nel mese di agosto, e non solo loro, per la premura, professionalità, velocità, ma soprattutto, finalmente, l'umanità che ci vuole per trattare con pazienti gravi e anziani. Nel giro di due ore eravamo a casa con tutte le lastre/analisi del caso fatte e refertate dal medico di guardia.

La sanità sarda funziona, ne siamo consapevoli, ma bisogna fare i concorsi per i medici, infermieri, oss, tecnici, comprare macchine moderne, ristrutturare e non chiudere le strutture, smetterla di badare ai conti e stare più attenti alla persona.

La sanità non deve fare profitti ma curare le persone anche se in deficit, se ce ne fosse bisogno.

La vita delle persone vale molto di più di una dichiarazione per aver risparmiato denaro.

Intanto, un grazie immenso e buon lavoro a tutto il personale dell'ospedale Marino".

Lettera firmata*

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