"Cara Unione,

questa mia lettera aperta ​vuole essere un grido di protesta, e allo stesso tempo di sensibilizzazione, che spero sia accolto da chi di dovere.

Mi chiamo Walter e, come tanti, sono un turista che ogni anno sceglie la splendida Sardegna per passare le sue ferie.

A dire il vero, quest'anno ho seriamente pensato di cambiare meta (causa costo traghetti oltre i limiti di ogni logica di mercato), ma un'inaspettata notizia mi ha fatto cambiare idea: a giugno ricevo una chiamata da mia sorella, che abita sull'isola di La Maddalena, che mi dice che il comune ha emanato un'ordinanza che impone il divieto di fumo sulle spiagge dell'arcipelago!

Non ci posso credere, non sto più nella pelle! Finalmente potrò stare in spiaggia senza più respirare il fumo della sigaretta del fumatore che, puntualmente, si materializza a un passo dal tuo ombrellone! È un'occasione imperdibile! Vado a La Maddalena!

Dopo poche ore dal mio arrivo però la triste e dura realtà ha il sopravvento sull'iniziale euforia. Quasi nessuno è a conoscenza dell'ordinanza, persino i residenti. Ovvio, mi dico, 'non c'è nemmeno l'ombra di un cartello del divieto di fumo'.

Cerco di non demoralizzarmi e, a chi accende una sigaretta vicino al mio ombrellone, faccio presente che è vietato fumare ma nella maggior parte dei casi il fumatore di turno risponde stizzito e giustamente ignorante dell'ordinanza.

In una spiaggia chiedo al bagnino di fare rispettare la regola, ma mi viene detto che non è un suo compito e che comunque, in assenza di cartello di divieto, non può fare niente.

In un'altra spiaggia chiedo la stessa cosa a un vigile (che sta multando macchine in divieto di sosta); anche il vigile mi risponde che, in assenza di cartelli, non può fare niente e che comunque i vigili non sono preposti a fare controlli in spiaggia.

Ora, pongo le seguenti domande/osservazioni:

1) Al sindaco di La Maddalena: un'ordinanza di divieto che senso ha se non si mettono i cartelli?;

2) In riferimento al punto precedente, chedo: l'unico motivo per cui ho scelto di ritornare a La Maddalena era proprio il divieto di fumo! Chi mi risarcisce?;

3) Al sindaco di La Maddalena: può spiegare chi dovrebbe fare rispettare l'ordinanza, visto che bagnino e vigile dicono che non è di loro competenza?;

4) All'ente Parco Nazionale dell'arcipelago di La Maddalena: chi siete? Cosa fate? In agosto siete in ferie? Dal 1994 ad oggi ho visto solo in un paio di occasioni un vostro addetto in spiaggia;

5) Basterebbero poche decine di euro per mettere a conoscenza tutti delle regole vigenti nel parco: una registrazione multilingue da diffondere sui traghetti Palau-La Maddalena e una cinquantina di cartelli da mettere nelle principali spiaggie.

Mi scuso se in alcuni passaggi ho usato toni volutamente provocatori, ma vi prego di comprendere il mio sconforto.

Spero che qualcuno possa concretamente fare in modo che le regole per la salvaguardia dell'ambiente e della salute siano conosciute e rispettate da tutti, specialmente in paradisi terrestri come l'arcipelago di La Maddalena.

Grazie e cordiali saluti".

Walter Longhi

***

Potete inviare le vostre lettere, segnalazioni e contenuti multimediali a redazioneweb@unionesarda.it specificando il vostro nome e cognome e un riferimento telefonico. Nell'oggetto dell'email chiediamo di inserire la dicitura #CaraUnione.

(La redazione si limita a dar voce ai cittadini che esprimono opinioni, denunciano disservizi o anomalie e non necessariamente ne condivide il contenuto)
© Riproduzione riservata