I mille dubbi che hanno accompagnato tante persone prima di decidere di sottoporsi alla vaccinazione anti Covid-19 diventano milioni nel momento in cui questa scelta riguarda i figli minori.

È una scelta che mette in crisi chiunque, anche chi ha ben capito che il vaccino è l’unica arma in nostro possesso per tentare di far diventare il coronavirus un brutto ricordo. Per chi ha ancora non ha preso una decisione, può essere utile leggere il parere del Comitato nazionale di Bioetica (Cnb) che, sul tema dei vaccini ai minori, ha recentemente dato il suo un parere. È stato redatto dal presidente Lorenzo d’Avack, dalla vicepresidente vicaria Laura Palazzani, con un gruppo di lavoro costituito dai professori. Stefano Canestrari, Cinzia Caporale, Carlo Casonato, Antonio Da Re, Mario De Curtis, Paola Di Giulio, Gianpaolo Donzelli, Mariapia Garavaglia, Silvio Garattini, Assunta Morresi, Lucio Romano, Luca Savarino e con ampia partecipazione di tutti i componenti del Comitato.

I Cnb, ha innanzitutto ribadito che si debba continuare a seguire una priorità nel piano vaccinale secondo fasce di età e particolari fragilità, tuttavia ritiene che la vaccinazione anti-Covid 19 sugli adolescenti possa salvaguardare la loro salute e contribuire a contenere l’espansione del virus nell’ottica della salute pubblica, in particolare in vista del rientro a scuola.

Chiaramente l’informazione delle famiglie e dei ragazzi deve essere curata in modo da non lasciare, ove possibile, a dubbi, paure e incertezza. Nel parere, infatti, il Cnb sottolinea “che la vaccinazione anti-Covid 19 degli adolescenti richiede nuove e diverse attenzioni e forme di comunicazione adatte all’età da parte delle istituzioni e dei medici”. L’informazione va studiata volta per volta: “Dovrà – dice il Comitato - essere calibrata in base all’età dell’adolescente, con particolare attenzione al bilanciamento di rischi e benefici, diverso rispetto agli adulti e agli anziani. L’informazione deve essere rivolta anche agli adolescenti, auspicabile mediante un foglio informativo prima del vaccino, affinché possano partecipare in modo consapevole. Tale informazione deve essere accompagnata da azioni di sensibilizzazione e di educazione dei genitori e degli insegnanti, con attivazione di specifiche iniziative nella scuola. È importante ascoltare l’adolescente e valorizzarne il diritto ad esprimere la sua scelta in relazione alla sua capacità di discernimento”.

Un adolescente opportunamente informato può essere capace di scelte e a questa capacità il Comitato rivolge grande attenzione: “Se la volontà del grande minore di vaccinarsi fosse in contrasto con quella dei genitori – si legge – si ritiene che l’adolescente debba essere ascoltato da personale medico con competenze pediatriche e che la sua volontà debba prevalere, in quanto coincide con il migliore interesse della sua salute psico-fisica e della salute pubblica”.

Ci sono poi i minori per i quali il genitore è chiamato a decidere con un’attenzione, se possibile, ancora maggiore: “Sono gli adolescenti con patologie e rientranti nelle categorie identificate dal Ministero della Salute (in una lista aggiornata), per le quali la vaccinazione è raccomandata, emerge in forma ancora più pressante l’obbligo dei genitori (rappresentanti legali) di garantire ai propri figli il miglior interesse; è importante ricorrere al comitato di etica clinica o ad uno spazio etico e, come extrema ratio, al giudice tutelare.

Che fare se il ragazzo, nonostante il parere favorevole dei genitori, non volesse vaccinarsi? È giusto obbligarlo? Gli esperti dicono che arrivare all’obbligo va assolutamente evitato: “Nel caso dell’adolescente che rifiuti la vaccinazione anti-Covid 19 a fronte del consenso dei genitori –si sottolinea - il Comitato ritiene importante e auspicabile che l’adolescente sia informato che la vaccinazione è nell’interesse della sua salute, della salute delle persone prossime e della salute pubblica. In ultimo appare comunque corretto, dal punto di vista bioetico, non procedere all’obbligo di vaccinare in mancanza di una legge, ma porre in essere misure atte a salvaguardare la salute pubblica. Il Cnb ritiene opportuno che nelle circostanze di contrasto tra le parti, la volontà sia certificata per esplicitare con la massima chiarezza le rispettive posizioni, anche al fine di individuare meglio i contrasti nel tentativo di ricomporli. Dal punto di vista bioetico – questa è la conclusione -, per quanto non sussista un obbligo di vaccinazione in mancanza di una legge, rimane il dovere morale e civile, come autorevolmente sottolineato dal Presidente Mattarella”.

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