Un’aula di tribunale come epicentro di un terremoto. La recente sentenza della Cassazione ha infatti sconvolto il mercato dei mutui stabilendo il diritto dei proprietari di un immobile al rimborso degli interessi pagati sui mutui a tasso Euribor (tassi variabili) e manipolati da un cartello di autorevoli istituti bancari nel periodo compreso tra il 2005 ed il 2008. 

La lunga trafila giudiziaria è esplosa nel lontano 2013, quando la Commissione Europea aveva  appurato una manomissione dell’indice Euribor avvenuta appunto tra il 29 settembre 2005 e il 30 maggio 2008. Un accordo sotto banco tra Barclays Bank, Deutsche Bank, Société Générale e Royal Bank of Scotland per alterare i tassi di interesse e fissare un parametro poi seguito da altri istituti estranei però alle accuse. 

Guerra

Un attimo dopo che il martelletto dei giudici ha sancito la decisione per certi versi storica più di un’associazione dei consumatori si è mossa per dare battaglia. 

La prima è stata Assoutenti: «Con la sentenza della Cassazione di dicembre 2023 si è ribadito che quattro banche hanno manipolato il tasso di interesse calcolato con l’Euribor allo scopo di trarne vantaggi, per cui il tasso applicato, in quel periodo di tempo, è stato invalidato».

Il ragionamento del Presidente dell’associazione, Gabriele Melluso è semplice e chiaro: «Questo storico provvedimento apre ora le porte a risarcimenti per tutti quei consumatori che avevano all’attivo un mutuo a tasso variabile nel periodo contestato dalla Cassazione. Ma i riflettori vanno accesi anche su altre pratiche connesse alla determinazione degli interessi potenzialmente illegittime».

Da qui l’appello di Assoutenti che si è schierata subito con forza dalla parte dei cittadini danneggiati, invitandoli, se titolari di un mutuo a tasso variabile attivo nel periodo fra il 2005 e il 2008, a contattare l’associazione all’indirizzo sportello@assoutenti.it per poter attivare una causa di risarcimento.

«Oltre a ciò Assoutenti rimane vigile e sta operando verifiche anche sulle modalità di calcolo e capitalizzazioni degli interessi generalmente applicate dagli istituti di credito per una possibile contrarietà ad alcune normative europee», conclude Melluso.

Accerchiamento

Dopo la decisione della Corte di Cassazione si è mossa con tempestività anche Codacons: «I consumatori che hanno sottoscritto un contratto con una banca o una finanziaria per i quali è stata prevista l’applicazione di un tasso Euribor manipolato hanno diritto al ricalcolo del piano di ammortamento del contratto per la restituzione di quanto pagato in eccedenza rispetto al tasso legale», conferma l’associazione.

Ecco perché è nata una seconda azione legale. Codacons ha infatti deciso di lanciare alla pagina www.codacons.it/tasso-euribor/ la raccolta di adesioni «in favore dei titolari di contratti bancari o di finanziamento (mutui, leasing, finanziamenti, affidamenti) a tasso variabile indicizzati con tasso Euribor e sottoscritti nel periodo incriminato, dal 2005 al 2008, finalizzata a far ottenere agli interessati la rideterminazione del piano di ammortamento sia per le linee di finanziamento ancora in essere, sia per quelle chiuse con la richiesta di ricalcolo degli interessi al tasso legale per tutta la durata del contratto.

Attenzione però, il tempo per molti potrebbe essere già scaduto o in scadenza, considerato che il ricorso sarà possibile solo per finanziamenti chiusi entro dieci anni, oltrepassati i quali si andrebbe in prescrizione.

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