Sport, quando le vittorie non hanno età
Straordinari primati di longevitàPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Giuseppe Antonio Addis, classe 1939, termina i sui bravi 4 chilometri di corsa campestre e porta la canottiera dell'Atletica Buddusò al traguardo della prova dei Master del 39° Trofeo Città di Ozieri. All'Ippodromo di Chilivani, nella quarta prova regionale del Festival de Cross c'è anche lui tra i purosangue della corsa e si toglie lo sfizio di lasciarsi alle spalle tre atleti più giovani di lui. A livello amatoriale, lo sport non ha età, e gli esempi di chi continua a gareggiare anche a cent'anni (!) non mancano, come dimostra il nostro amico di Buddusò che, a 81 anni, ha un rispettabilissimo 6'5645 sui 1500 metri. Sin qui, però, siamo nell'ambito di una ostinata passione sportiva, di una voglia d'agonismo che si sfoga contro rivali della stessa età o fascia d'età. Compreso il gusto, come direbbe il quasi 68enne triatleta di Villacidro, Valerio Curridori, di battere atleti anche di vent'anni più giovani.
CALCIO SINO A 54 ANNI Ben diversa prospettiva assumono certi primati di longevità quando restano nell'ambito delle competizioni assolute. In questi casi, il primo a essere tirato in ballo è sir Stanley Matthews, fuoriclasse inglese che cominciò a giocare nello Stoke City nel 1932 e, compresa una lunga e felicissima parentesi nel Blackpool, vestì la maglia biancorossa sino a 50 anni e quella della Nazionale inglese sino a 42. E non doveva essere così scarso come centrocampista, se l'anno prima aveva ricevuto il primo Pallone d'Oro. Ma meglio di lui sta per fare l'attaccante giapponese Kazu (Kazuyoshi) Miura che ha appena compiuto 54 anni ed è tuttora tesserato con lo Yokohama FC, squadra della J-League, campione del Giappone nel 2006. Nella sua carriera di giramondo ha giocato in Brasile (anche nel Santos), Italia (un anno al Genoa), Croazia, Australia e ha pure provato con il calcio a 5. La sua squadra gli ha appena rinnovato il contratto per un altro anno. Non male per un giocatore di movimento, se è vero che, per esempio, alcuni portieri hanno giocato comunque oltre i 40 anni. Per esempio Gigi Buffon, che è ancora in campo ai massimi livelli con la Juventus a 43 anni compiuti.
OSTINAZIONE A CORRERE E, a proposito di irriducibili, quale aggettivo riservare a Davide Rebellin? Il veneto è stato uno dei più forti corridori italiani degli ultimi trent'anni nelle corse di un giorno. Nel 2004 ha centrato la leggendaria tripletta delle Ardenne, vincendo nell'arco di otto giorni l'Amstel Gold Race, la Freccia Vallone e la Liegi-¬Bastogne-Liegi. Un'impresa riuscita soltanto, sette anni dopo, a Philippe Gilbert. Nel 2008, dopo l'argento ai Giochi di Pechino, è stato squalificato per due anni per uso di Epo (Cera) e successivamente (nel 2015) assolto dall'accusa dopo una lunga battaglia giuridica. Un dato che spiega l'ostinazione con cui Rebellin voglia rivendicare il diritto a praticare lo sport che ama a livello professionale. Tanto è vero che dal 2011, anno del suo ritorno in corsa, ha sempre trovato un contratto per continuare a correre tra i professionisti. L'ultimo, gliel'ha offerto pochi giorni fa la Work Service-Marchiol-Vega, squadra Continental (terza fascia) invitata al Trofeo Laigueglia, gara d'apertura della stagione italiana. Detto ciò, va ricordato che Davide Rebellin compirà 50 anni il prossimo 7 agosto. Un dettaglio.