La tecnologia arriva in aiuto della democrazia. Sono infatti circa 250 i Comuni italiani che hanno adottato servizi e soluzioni per esercitare la “democrazia digitale” attraverso un sistema di “resocontazione” delle sedute consiliari basato sul riconoscimento automatico della voce, la trascrizione, archiviazione e indicizzazione in tempo reale dei contenuti. Ai Comuni si aggiungono i sei consigli regionali di Emilia-Romagna, Lazio, Puglia, Sardegna, Umbria e Veneto oltre a numerosi Enti Centrali dello Stato tra cui la Camera dei Deputati, dove questo sistema è in uso dal 2015.

L’intuizione

Si tratta di un brevetto italiano, che si sta affermando anche in altri Paesi Ue e non solo, dando vita a Digital4Democracy, una soluzione dedicata alla pubblica amministrazione messa a punto dal gruppo Cedat85 che si occupa della conversione e gestione dei contenuti provenienti dal parlato attraverso la trasformazione automatica della voce in testo scritto, con la contestuale archiviazione multimediale e indicizzazione dei dati.

La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di comuni (60) che adottano questi strumenti e servizi per applicare la “democrazia digitale”. Oltre che in Lombardia, la tecnologia di Cedat85 è ampiamente utilizzata anche in Puglia e Veneto: in entrambe le regioni sono 27 i comuni che utilizzano queste soluzioni, mentre in Emilia-Romagna e in Sicilia le realtà comunali coinvolte sono rispettivamente 20 e 19. Fra le province, in testa troviamo Milano, con 13 Comuni che hanno già adottato questa tecnologia, seguita da Padova (12), Mantova e Bari (10), Como, Brescia, Modena e Pisa (8) e infine Roma e Taranto (7).

Filo diretto

Digital4Democracy consente di seguire le sedute consiliari in diretta streaming o in differita, la verbalizzazione e l’indicizzazione di tutti i dibattiti parola per parola, l’archiviazione in tempo reale dei contenuti di quanto discusso in assemblea, la creazione di un file di testo multimediale con la registrazione audio-video sincronizzata; ed è anche possibile elaborare brevi ritagli delle sedute assembleari da condividere in tempo reale sui social network. Cedat85 ha anche sviluppato un software proprietario al fine di realizzare una vera e propria aula consiliare multimediale dotata di regia automatica dei dispositivi audio-video presenti nell’aula; microfoni e telecamere sono collegati in modo che all’attivazione del microfono venga immediatamente inquadrato il consigliere che sta intervenendo, il quale può prenotare i propri interventi e visualizzare il tempo a disposizione per parlare. È possibile anche integrare sistemi di votazione elettronica certificata.

Piazze virtuali

Grazie a Digital4Democracy i Consigli e le assemblee della P.A. diventano vere e proprie “piazze” digitali, aperte alla partecipazione attiva dei cittadini che, sul sito dell’ente, possono anche accedere all'archivio audio e video delle sedute consiliari ed effettuare ricerche per parole chiave o oratore, proprio come si farebbe su Google, e scoprire, in un’ottica di totale trasparenza, come i consiglieri si sono espressi sui temi oggetto del dibattito. Previa autorizzazione, inoltre, possono attivare un alert per essere avvisati quando l’assemblea tratta un argomento di particolare interesse per loro.

Dalla fine del 2015 anche la Camera dei Deputati utilizza un sistema di resocontazione basato sul riconoscimento automatico della voce per la trascrizione delle sedute parlamentari e dei lavori delle commissioni, dimezzando i tempi di trascrizione e i relativi costi, con un’affidabilità di trascrizione del parlato ormai prossima al 100%.

«In politica, non può esistere la trasparenza senza la partecipazione e il coinvolgimento diretto dei cittadini nei processi democratici», afferma Gianfranco Mazzoccoli, fondatore del gruppo Cedat85. «È la tecnologia a fare la differenza in questo senso; grazie al nostro impegno costante nella ricerca e sviluppo, con Digital4Democracy siamo riusciti a rendere disponibile un sistema di verbalizzazione che garantisce qualità e affidabilità ai massimi livelli, migliora l’efficienza delle sedute assembleari, consente una riduzione dei costi e, soprattutto, avvicina i cittadini alle Istituzioni».

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