Generazioni di cagliaritani hanno giocato all’ombra di un maestoso “Ficus macrophylla”, ma il pezzo forte dei Giardini pubblici è un altro: tra i 410 alberi monumentali della Sardegna c’è una “Jacaranda mimosifolia” alta 16 metri, con un tronco di 174 centimetri di circonferenza.

L’Isola è tra le regioni con una maggiore concentrazione di “monumenti verdi”, un patrimonio naturale di grande valore identitario. Degli alberi censiti in tutta Italia, il 12% si trova in Sardegna. A Cagliari quelli riconosciuti sono quattro. Tra questi la gigantesca Araucaria che svetta in mezzo ai tetti di Villanova.

Come si entra nell’elenco? «Gli alberi monumentali sono piante notevoli per le dimensioni (altezza, diametro, circonferenza), il portamento, proiezione della chioma, e l’età presunta in rapporto alle caratteristiche delle singole specie forestali. Concorrono a determinarne lo stato di albero monumentale anche la localizzazione indipendentemente da altri aspetti (alberi su roccia, su nuraghi) quando contribuiscono a caratterizzare e dare suggestione ai luoghi», spiega la relazione generale del Piano Paesaggistico Regionale.

L’Ogliastra è il territorio più ricco, in questo senso: conta ben oltre 130 alberi monumentali. E nella Barbagia di Seulo si possono trovare oltre 30 esemplari solo in un Comune, Seui. Tra le aree a maggiore distribuzione seguono il sassarese (una sessantina) Nuoro (quasi 50) la Città metropolitana di Cagliari (prevalentemente nel Parco di Gutturu Mannu ma anche numerosi esemplari urbani nel capoluogo) e l'oristanese (una quarantina ciascuno) e poi a seguire il Medio Campidano (una trentina) Sud Sardegna e Sulcis (una ventina ciascuno) e infine la Gallura.

L'olivastro monumentale nella piazza di Masainas\u00A0(Archivio Unione Sarda)
L'olivastro monumentale nella piazza di Masainas\u00A0(Archivio Unione Sarda)
L'olivastro monumentale nella piazza di Masainas (Archivio Unione Sarda)

«Il leccio è la specie con più monumenti verdi nell’Isola, seguito dalla Roverella (Quercus pubescens Willd) e dalla Sughera. Molti patriarchi sono tra gli olivi e gli olivastri, e poi ancora tassi, ginepri e corbezzoli. Particolari degni di nota sono il caso della sequoia gigante di Vallicciola (Tempio Pausania, limbara nord), il mirto di San Vito (nel Sarrabus, il fusto arriva a una circonferenza di quasi un metro e mezzo, il castagno di Tonara (Nuoro), con i suoi 5,40 metri di circonferenza, e ancora l’unica vite selvatica monumentale a Urzulei», spiega SardegnaForeste. «Non mancano gli alberi monumentali ‘cittadini’, come la grande jacaranda che si trova nei Giardini pubblici di Cagliari e sempre nel capoluogo il fico magnolioide della centralissima piazza Matteotti che con i suoi 12 metri ha il record per la circonferenza del fusto».

Da poco la Giunta del Comune di Cagliari ha avviato la procedura per inserire altri alberi nell’elenco. Al centro della richiesta ci sono tre piante secolari dei Giardini pubblici – un esemplare di Gleditsia triacanthos (età stimata tra i 120 e i 150 anni) e due esemplari di Ficus macrophylla (tra i 140 e i 150 anni). «Si tratta di tre alberi», ha commentato il sindaco Paolo Truzzu presentando la delibera, «che hanno vissuto circa un secolo e mezzo della storia cagliaritana, della quale sono stati maestosi testimoni silenziosi e hanno accompagnato i giochi di numerose generazioni di bambini».

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