"Sei pazzo? No, amo la sfida con la natura e non faccio nulla che la natura non mi consenta di fare".

Matteo Sessini, cagliaritano, ha 25 anni e decine di imprese temerarie e appassionanti alle spalle. La prima, forse la più importante, è stata la verticale sulla guglia di Punta Caroddi, sopra cala Goloritzè, a fine 2016. Ha scalato la parete ripidissima, dopo tre ore e mezzo è arrivato a quota 143 metri ed è rimasto per qualche minuto sulla verticale su uno spuntone di roccia largo un metro a picco sul mare. Le immagini realizzate dal suo amico Roberto Peri testimoniano quella performance, nella quale venne accompagnato da Gianluca Piras esperto scalatore.

"Qualche settimana prima andai da lui, gli dissi che volevo scalare quella parete e gli chiesi se volesse accompagnarmi. Si mise a ridere e lo capii perché è un'impresa da climber esperti. E per me sarebbe stata la prima arrampicata in assoluto. Ma ero determinato a farla e insistetti. Lui mi disse: facciamo così, se superi il primo "tiro" da 50 metri (gli scalatori dividono la parete in tre parti) proseguiamo, altrimenti ti porto giù. Studiammo il percorso nei dettagli, mettemmo a punto tutte le operazioni da fare e mi allenai. Per giorni e giorni mi preparai facendo la verticale in equilibrio su un cubo largo 50 centimetri. Ce la feci e arrivai sulla punta con le mani distrutte ma feci la verticale e fu bellissimo, provai un senso di libertà assoluto. Era quello che cercavo".

Se nelle scalate era un neofita, sulle verticali è sempre stato un campione. Matteo ha alle spalle 15 anni di ginnastica artistica, prima all'Amsicora (sei anni) poi dieci al Dopolavoro ferroviario, e qualche campionato nazionale alle spalle con buoni risultati. Ha imparato a fare la verticale e stare bene in equilibrio a nove anni e da allora stare a testa in più è diventato un piacere. "Spesso studiavo in verticale con i libri sul pavimento e giravo per casa camminando sulle braccia", racconta. "La ginnastica artistica dà forza, resistenza ed equilibrio e io non ho mai spesso di allenarmi, anche dopo che ho smesso di fare l'agonista". In verticale Matteo Sessini ha girato mezza Sardegna. E' arrivato in cima alla Sella del Diavolo, a Cagliari, ha conquistato a testa in giù le cime di Santa Teresa Gallura, la cima di Tavolara, la roccia dell'Elefante a Palau, ha percorso per 60 metri in verticale un bordo del vecchio ponte sulla Statale 125, Sa Trona a Escalaplano. Ha scalato la parete senza alcuna protezione e arrivato in cima è rimasto appeso sullo spuntone per alcuni minuti. Sotto c'era il vuoto. Tutto documentato da foto e video.

Matteo Sessini, scalata a Domusnovas (foto Oviglia)
Matteo Sessini, scalata a Domusnovas (foto Oviglia)
Matteo Sessini, scalata a Domusnovas (foto Oviglia)

"Paura? Sì, certo, ma cerco di dominarla concentrandomi sulle cose giuste da fare e sulla necessità di tenere duro".

Matteo Sessini, si allena nella palestra casalinga tre-quattro volte alla settimana. Il prossimo obiettivo è il Dillosauro nella marina di Sarrala, a Tertenia. "La scalerò a marzo, se tutto andrà bene".
© Riproduzione riservata