Le politiche del 25 settembre mettono gli elettori davanti a molti interrogativi, in primis le modalità di espressione del voto legate al complicato meccanismo del sistema elettorale misto maggioritario-proporzionale previsto dal Rosatellum. Non è una novità assoluta - questo schema di voto era già andato in scena alle Politiche del 2018 - ma stavolta c’è di mezzo la rivoluzione del taglio dei parlamentari. La riforma costituzionale porterà all’elezione di 400 deputati (finora erano 630) e 200 senatori (finora erano 315) ai quali si aggiungono i 5 “a vita”. 

LE FAQ DEL MINISTERO 

Il ministero dell’Interno ha diffuso, attraverso le ormai familiari Faq, le Frequently asked questions, cioè le “domande poste frequentemente”, le istruzioni sulle modalità di espressione del voto: al seggio l’elettore (anche i diciottenni da questa consultazione potranno votare per il Senato) riceverà due schede, una per la Camera (di solito rosa) e una per il Senato (di solito gialla). I due modelli sono identici: entrambi presentano il nome del candidato nel collegio uninominale (e la lista o la coalizione a sostegno) e, per il collegio plurinominale, il contrassegno di ciascuna lista: a fianco sono stampati i nominativi dei relativi candidati nel collegio plurinominale (in Sardegna fino a quattro nomi alla Camera e fino a tre al Senato).

L’ESPRESSIONE DEL VOTO 

Il voto si può esprimere, in primo luogo, tracciando un segno sul rettangolo con il simbolo della lista e con i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Non sono previste le preferenze sui singoli candidati. Il voto espresso in questo modo è valido per la lista indicata (e quindi per i candidati di quella lista sul plurinominale) ma è valido anche per l’elezione del candidato nel collegio uninominale che da quella lista è sostenuto. Se invece il segno viene tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, il voto è valido automaticamente anche sul plurinominale per la lista collegata. Ma questo solo se c’è un singolo partito: in presenza di più liste collegate all’interno di una coalizione (è il caso del centrodestra e del centrosinistra), il voto è ripartito tra le liste di tutta coalizione, in proporzione ai voti ottenuti complessivamente da ciascuna lista. Le modalità di voto saranno in ogni caso riportate anche nella parte esterna della scheda elettorale. 

L’IPOTESI DEI DUE SEGNI 

Se l’elettore decidesse di tracciare due segni - cioè un segno sul rettangolo con il nome del candidato del collegio uninominale e un segno sul rettangolo con il simbolo della lista e i nominativi dei candidati - il voto è comunque valido sia a favore del candidato uninominale sia a favore della lista. Il voto è valido anche se l’elettore traccia un segno sul contrassegno e un segno sui nominativi dei candidati nel collegio plurinominale della lista: la preferenza va anche a favore del candidato nel collegio uninominale collegato. In caso di utilizzo di due segni non si può però attuare il cosiddetto voto disgiunto: nella stessa scheda non ci può essere il segno per un candidato in un collegio uninominale collegato a una lista o a una coalizione e il segno su una lista avversaria nella parte coi simboli e i nomi collegati al sistema  plurinominale. 

IL TAGLIANDO ANTIFRODE

Le schede elettorali avranno un’appendice cartacea con un “tagliando antifrode” contrassegnato da un codice alfanumerico: dopo che l’elettore avrà votato e restituito la scheda (piegata, in modo che non sia leggibile il voto prima dello scrutinio) al presidente del seggio, quest’appendice con il tagliando verrà staccata dalla scheda e conservata dai componenti dei seggi elettorali. A quel punto verrà verificato se il numero del tagliando è lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda all’elettore: solo dopo questo controllo il presidente del seggio inserirà la scheda nell’urna. 

I DOCUMENTI VALIDI 

Tra i documenti di identità idonei da presentare al seggio per per poter votare ci sono di sicuro la carta d’identità o un altro documento d’identificazione munito di fotografia (anche se scaduto) rilasciato dalla pubblica amministrazione. Vale anche la tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia. Ed è idonea la tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo, purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare. 

VOTO E SPOGLIO

Si potrà votare per le elezioni politiche nella sola giornata di domenica 25 settembre 2022, dalle 7 alle 23. Subito dopo la chiusura dei seggi si procederà allo scrutinio delle schede. Si comincia con quelle del Senato e poi si passa a quelle della Camera. 

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