Il top player della squadra si chiama Ali Ashfaq, e anche se non è conosciutissimo dalle nostre parti non va sottovalutato: “È uno dei calciatori in attività che ha segnato di più, dopo Ronaldo e gli altri big c’è lui”, ha raccontato Francesco Moriero qualche giorno fa in un’intervista in tv. Non a caso lo chiamano “il Messi delle Maldive”. Le statistiche gli attribuiscono più di 500 gol in carriera: questo trentaseienne è la punta di diamante della nazionale maldiviana, che da poco più di due settimane è stata affidata proprio a Moriero, indimenticabile centrocampista del Cagliari (54 presenze e 4 gol, prima di vestire le maglie di Roma, Inter e Napoli), ora allenatore globetrotter. Dal 2006 ha collezionato panchine in Costa d’Avorio e Albania, oltre all’Italia, e adesso si è accasato nell’Oceano indiano.

Francesco Moriero all'arrivo alle Maldive (dal suo profilo Instagram)
Francesco Moriero all'arrivo alle Maldive (dal suo profilo Instagram)
Francesco Moriero all'arrivo alle Maldive (dal suo profilo Instagram)

“L’offerta mi è stata fatta tramite Nuno Gomes”, ex attaccante della Fiorentina, “che è un mio amico. Quando è arrivata la chiamata ho accettato volentieri. Avevo voglia di fare un’esperienza all’estero e questa mi affascina per tanti motivi", spiega Moriero.

Il suo nome in Sardegna fa tornare a galla ricordi magici. Nel 1992, l’anno in cui inizia l’era Cellino, arriva dal Lecce per 4 miliardi di lire. In panchina, Carlo Mazzone: è lui a convincere “Checco” Moriero a trasferirsi a Cagliari, approdo preferito al Foggia di Zeman. Inizia così l’avventura rimasta nella storia, insieme a Matteoli, Francescoli, Herrera. E poi Allegri, Olivera, Valdes. La coppa Uefa, il mondiale Usa ‘94 solo sfiorato (alla fine Sacchi preferì Nicola Berti), infine la separazione dai rossoblù per continuare la carriera a Roma. Dopo arriva l’Inter. Serve assist a ripetizione, manda in gol Ronaldo e poi si inventa un’esultanza che rimarrà negli album fotografici e nella testa degli italiani: lui che lucida le scarpe al Fenomeno, alla maniera degli sciuscià. Arriva anche la maglia azzurra: otto presenze ma nessun gol tra il 1998 e il 2000.

Francesco Moriero all'arrivo alle Maldive (dal suo profilo Instagram)
Francesco Moriero all'arrivo alle Maldive (dal suo profilo Instagram)
Francesco Moriero all'arrivo alle Maldive (dal suo profilo Instagram)

Adesso Moriero vuole trasmettere il suo modo di giocare ai giocatori delle Maldive. La nazionale è al 156esimo posto del ranking Fifa. Lui però non è uno che si tira indietro: “Voglio dare una mentalità offensiva e la mia idea è quella di portare anche qui il gioco dell’Italia di Mancini. Poi ovviamente molto dipenderà anche da giocatori". Il contratto è di un anno. Il mondiale in Qatar “è più di un sogno, ma qui ci sono turni preliminari: l'importante è arrivare alle partite consapevoli dei propri mezzi e con uno spirito da calcio vero e non da semi-pro”.

La notizia del suo arrivo alle Maldive ha fatto il giro del web. Moriero concede interviste e racconta anche la sua nuova vita a settemila chilometri dall’Italia. Ad aiutarlo c’è uno staff locale e un traduttore italiano: “Mi affianca un ragazzo che vive qui. Per i collaboratori non ho fatto richieste, non ho portato nessuno di fiducia: è un modo per imparare qualcosa, perché mi confronto con le loro esperienze”.

Il nome di Moriero si aggiunge alla lista dei ct italiani che hanno cercato fortuna in terra straniera: Reja in Albania, Rossi in Ungheria, Bordin in Moldavia, De Biasi con l’Azerbaigian, Cusin col Sud Sudan e Varrella a San Marino: “Tanti colleghi italiani ed ex calciatori hanno capito la mia scelta, apprezzano la mia volontà di allenare e lanciarmi in avventure come queste: io sono uno che sa adattarsi”, ha spiegato l’ex centrocampista del Cagliari. “Noi giocatori italiani, soprattutto quelli della mia generazione, siamo fortunati: ci conoscono davvero in tutto il mondo. Certo: Baggio e Totti sono nomi facili, ma il fatto che sapessero anche chi era Moriero mi ha fatto capire cosa rappresenti il calcio italiano”.

Il suo esordio da ct non è passato inosservato. L’amichevole in casa dello Sri Lanka è finita 4-4, ma il suo sviluppo ha del clamoroso: le Maldive alla fine del primo tempo erano in vantaggio per 3 a 0. Nel secondo tempo hanno addirittura incrementato il vantaggio, prima di farsi raggiungere con quattro gol di Ahmed Waseem Razeek.

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