L’ultima rivoluzionaria idea è di qualche settimana fa. Per rendere più scorrevole la Statale 554, due corsie per senso di marcia e uno spartitraffico centrale in parte assente, gli operai addetti alla manutenzione e agli interventi su questa fondamentale via di comunicazione lunga 15 chilometri che collega Quartu a Cagliari girando attorno ai centri principali dell’Hinterland hanno realizzato a terra (per ordini dall’alto, evidentemente) nuove strisce bianche orizzontali nei punti in cui dal tracciato principale partono le corsie di collegamento con altre Statali e Provinciali. Esempio pratico: capita che la strada a una certa altezza curvi verso destra (o sinistra) e che la corsia di sinistra (o di destra) si “divida” in due seguendo da un lato il percorso normale e dall’altro proseguendo, dritta, verso l’arteria sulla quale si immetterà come corsia di accelerazione. La novità consiste nella decisione di rendere non transitabile la parte che segue il tracciato originario, un divieto segnalato proprio dalle strisce zebrate sull’asfalto. Chiara indicazione dell’impossibilità, per gli automobilisti, di transitarvi.

File chilometriche

La lunga e articolata introduzione, si spera sufficientemente comprensibile, serve a illustrare le conseguenze dell’iniziativa. Si può presumere che alla base della decisione ci sia la volontà di spingere chi sta alla guida a rallentare con un certo anticipo rispetto alla curva, in quanto costretto a spostarsi da sinistra a destra (o viceversa) visto il divieto di proseguire sulla stessa corsia e, dunque, a fare attenzione al flusso di auto presente nella corsia adiacente per evitare contatti poco simpatici. Sfortunatamente la prova pratica, come spesso accade, fa emergere problemi probabilmente inattesi e non messi nel conto da chi studia le soluzioni a tavolino senza verificare sul campo le possibili conseguenze. Così succede che, per dire, uno dei tratti più densamente trafficati della circonvallazione - dal semaforo all’incrocio con la Statale 387 sino allo svincolo per la Statale 131 dir e l’Asse mediano - si intasi molto di frequente la mattina tra le 7,30 e le 8,30 (in modo più o meno grave in base a combinazioni astrali francamente non comprensibili: in particolare il martedì è giornata da bollino nero) creando file lunghe a volte anche due chilometri e oltre, con i veicoli fermi già prima del ponte Emanuela Loi e la circolazione che avanza a passo d’uomo. Del resto l’andatura media su tutto il percorso era parecchio bassa: i dati del 2018 indicavano dai 5 ai 20 chilometri orari.

File sulla Statale 554 (foto archivio l'Unione Sarda)
File sulla Statale 554 (foto archivio l'Unione Sarda)
File sulla Statale 554 (foto archivio l'Unione Sarda)

Incidenti e code

In tutto questo basta un banale tamponamento, per tacere di incidenti più importanti (e soprattutto dell’atavica e malsana abitudine di eseguire i più vari lavori, compreso lo sfalcio dell’erba nelle cunette, negli orari peggiori), e la circolazione va in tilt. È capitato più volte questo mese, a settembre, a giugno, a maggio. Insomma, sempre. La Statale è una delle strade con la più alta densità di traffico in Sardegna e sopporta un carico (40mila al giorno e circa 300mila persone, numeri del 2019) probabilmente eccessivo rispetto al periodo nel quale era stata realizzata, quando il traffico era ben inferiore (basterebbe osservare la mole di macchine ferme in coda sullo svincolo per la 131 dir in attesa che nel flusso ininterrotto di veicoli proveniente dalla zona dell’ex inceneritore si crei un minimo varco nel quale inserirsi). Nel 2018 le statistiche la indicavano come una delle 40 strade più pericolose della rete italiana, con una media di due incidenti per chilometro. Servirebbero carreggiate forse più larghe, corsie di emergenza lungo tutto il percorso, un fondo stradale meno dissestato in non pochi punti, soprattutto uno spartitraffico che divida i due sensi di marcia dall’inizio alla fine. Invece il tratto tra Selargius e Quartu ne è completamente; le corsie di emergenza si trovano solo lungo pochi tratti; il fondo in certi punti, principalmente tra Quartucciu e il Margine Rosso, è in condizioni pessime (a volte si sgretola). Invece la soluzione pare essere ridurre a una sola la corsia di entrata in quelle curve. Risultato: fila lunga di auto da una parte e veicoli che procedono a velocità spedita di fianco per inserirsi sull’altro lato appena possibile costringendo non di rado chi se li ritrova all’improvviso davanti a frenare bruscamente. Col rischio di tamponare ed essere tamponati (ancora nel 2017, ben prima di questa novità, erano stati segnalati oltre un centinaio di incidenti in quel tratto). Nel frattempo il serpentone si allunga nelle retrovie.

Il progetto di sistemazione

Le cose forse potrebbero cambiare quando si darà seguito alla prevista rivoluzione dell’asse, già molto in ritardo sulla iniziale tabella di marcia a fronte di investimenti per oltre 400 milioni di euro. La prima novità riguarda la parte iniziale, i circa 4 chilometri dal litorale allo svincolo con la Statale 125, ma diverge dall’eventuale necessità di percorrere in breve tempo il percorso sfruttando una strada oggi statale con un limite di velocità fissato a 80 chilometri orari. Per la fine dell’anno, pare, inizieranno infatti i lavori che interesseranno i Comuni di Quartu, Quartucciu, Selargius e Monserrato con la realizzazione di tre rotatorie, la sistemazione dell’asse stradale e i collegamenti con la «viabilità complementare nel territorio». Ma il tratto tra via Marconi e Quartello in particolare diventerà un viale urbano con l’eliminazione dei semafori ai due incroci tra Pitz’e Serra e via Marconi sostituiti da due rotatorie e una terza inserita all’uscita di via Italia a Quartello, la realizzazione di 6 corsie (tre per senso di marcia), due delle quali dedicate ai mezzi pubblici, e un limite di 50 chilometri orari o forse meno.

Lavori sulla strada statale 554 (foto archivio L'Unione Sarda)
Lavori sulla strada statale 554 (foto archivio L'Unione Sarda)
Lavori sulla strada statale 554 (foto archivio L'Unione Sarda)

Si attende anche l’apertura del cantiere per dare gambe al maxi progetto, atteso da oltre dieci anni, riguardante il resto della strada. Sono previsti l'allargamento della strada sino a 20,30 metri (con due carreggiate di 3,50 metri separate da uno spartitraffico centrale di 2,80 metri) e l’eliminazione dei semafori, che saranno sostituiti con 10 svincoli e sei rotatorie. Quattro saranno realizzate a Selargius all'ingresso di Is Corrias, nell'incrocio con via Nenni e in corrispondenza di via Torrente e via Roma. Sono previste anche tredici nuove strade complanari secondarie che affiancheranno la Statale e serviranno per separare il traffico e renderlo più fluido e sicuro. Nel 2018 l’Anas disse che i lavori sarebbero stati avviati nella prima metà del 2019; nel 2019 che il cantiere sarebbe stato avviato «presumibilmente nella prima metà del 2020». Siamo a fine 2021 e tutto è come prima. Tranne la mole di auto, aumentata ulteriormente. Alternative, poche. Passare dal centro di Cagliari, viale Marconi, oggi è soluzione peggiore del male, visti gli interventi in corso per trasformarla in strada a senso unico; passare da Monserrato e Pirri è cadere dalla padella sulla brace; percorrere il lungomare Poetto significa allungare di parecchio il percorso (in base al punto di partenza), nella speranza che anche su quel fronte non si debba avere a che fare con tamponamenti e incidenti.

I sindaci

Nel frattempo si sopportano le file, mentre i sindaci di Selargius e Monserrato ancora un anno fa protestavano contro «il progetto preliminare di ammodernamento della Statale», che a loro dire «non rispetta l'accordo di programma del 2008», e contro il limite di velocità a 90 chilometri orari: «Avevamo chiesto una strada urbana attrezzata invece si sta trasformando in superstrada». Insomma, per la nuova Statale i tempi si annunciano ancora parecchio lunghi.

© Riproduzione riservata