«Gentili amiche, amici e followers, ho deciso di prendere carta e penna per dirvi che è mia intenzione proseguire in questa mia avventura. Perché? Perché voglio che sappiate qual era l’idea alla base di questa pagina e la sua vera natura. E ciò nonostante tutto. Purtroppo, a causa della situazione pandemica che stiamo vivendo e del periodo di festività dal quale arriviamo, non è stato possibile completare il lavoro ideato prima di oggi. I contenuti giuridici, pertanto, focus principale del DC LegalShow, saranno visibili a breve. Saluto e abbraccio tutti con lo stesso entusiasmo iniziale».

Era il 19 gennaio scorso quando su Instagram è apparso questo post. Sì, ma quale avventura doveva proseguire?

Due giorni ed ecco la risposta: dieci minuti di video sui reati violenti e il risarcimento da parte dello Stato.

L’inquadratura è lontanissima, l’audio confuso, così si corregge il tiro con un nuovo video sottotitolato che attira commenti sarcastici.

A scorrere le fotografie pubblicate sullo stesso account – “DG legal show” – tra la fine di dicembre e l’inizio di gennaio è lampante un cambio di rotta deciso ma è nei post di pochi giorni prima che si capisce di che cosa si tratta e soprattutto il perché di quell’avviso ai followers per un’avventura che non si interrompe: una corposa rassegna stampa chiarisce che l’account è stato aperto da due avvocate torinesi per parlare di questioni legali, e anche della loro vita fuori dalle aule di tribunale e dallo studio legale, tra ristoranti, brindisi, sorrisi e invidiabili outfit. Niente di hot e tutto sommato neanche ammiccante, semmai molto di ostentato in tema di bella vita, lusso e divertimento. E forse è proprio qui il problema. A qualcuno sarà piaciuto, a qualcun altro di sicuro no e, ritenendolo lesivo della dignità degli iscritti all’Ordine professionale, ha sollevato il problema tanto che l’Ordine degli avvocati del Piemonte le ha convocate entrambe per il 17 gennaio e l’audizione non è stata breve.

Ma che cosa hanno fatto di così deplorevole? Il problema - pare di capire -  è il riferimento al loro lavoro, senza quello non sarebbe successo nulla. Ma in un mondo dominato dai social dove tutti si raccontano nel pubblico e nel privato certezze non ce ne sono, e allora ognuno può farsi un’idea: basta scorrere il profilo Instagram (nota bene: una delle due avvocate nel frattempo si è chiamata fuori dal progetto).

Il primo post è del 31 dicembre 2021: le due avvocate appaiono in total look, una in bianco, l’altra in nero, a terra due borsette griffate, poi la scritta: “Dove lo show legale è reale”. Sotto il post ci sono due commenti, uno dei quali con risposta: “stupende donne”; “il narcisismo patologico non è reato”; “dovrebbe esserlo”.

Lo stesso giorno in un’altra foto le due avvocate sono sorridenti e vestite di rosso quando annunciano: “Stiamo arrivando”.

Il 5 gennaio dopo diversi promo che annunciano l’iniziativa arriva il primo video: altro non è che una sequenza di fotografie seguite dalla didascalia: “Una città magica, due avvocatesse, il mondo legale, la loro vita”.

Stanno cercando di incuriosire i follower e infatti successivamente in un video una delle due dice:

“Sappiamo che non vi è chiaro in cosa consiste il nostro progetto”. E creano l’attesa.

Nelle loro intenzioni c’era il racconto della vita degli avvocati sulla falsariga del telefilm americani. E allora hanno descritto per immagini la loro giornata fatta di cene, brindisi, look che non sembrano a basso costo con gli hastag a confermare: lunchtime, backfromdubai, domperignon, afterwork, cristal, champagne, ma anche lawer e lawerlife.

Per qualcuno era ormai chiaro che non si trattava di un’iniziativa decorosa per l’avvocatura e sono subito partite  le polemiche che, superando presto l’ambito locale, sono diventate nazionali. Di lì interviste televisive, pure da Barbara d’Urso, e sui giornali. Risultato: i follower si sono moltiplicati e ora sono quasi sedicimila. E fin qui, tutto prevedibile. Ma poi.

Poi è successo che dal chiacchiericcio si è passati ad altro ed ecco la condivisione virale su whatsapp di un un video in cui una delle due avvocate, in vacanza, a casa di amici, pronuncia alcune frasi esplicite sulla sua vita sessuale. La pagina Instagram che tante discussioni aveva aperto passa all’improvviso in secondo piano, il chiacchiericcio si trasforma in diffusione di materiale privato, con l’aggravante che lo avrebbero fatto anche alcuni avvocati che dovrebbero conoscere i rischi che si corrono nel condividere materiale audio e video altrui senza autorizzazione. Fatto sta che partirà una denuncia.

In conclusione: l’account Instagram ha migliaia di follower ma non è detto che tutto questo porti nuovo lavoro alle avvocate. Per il momento ha portato molte rogne.

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