La domanda ce la siamo posti tutti, la sera, stravaccati sul divano, a sbirciare tra le avventure altrui portate in trionfo sulle gallerie di Instagram: «Ma lì come ci si arriva? Dove sono passati quelli per vedere quel panorama?». La Sardegna, si sa, è l’isola delle meraviglie, ma molte sono nascoste da millenni in una specie di caveau impenetrabile. E allora bisogna avventurarsi nei boschi in solitaria per scoprire rocce incantevoli o grandi cascate di cui non si parla in alcuna guida. Si va in giro così, quasi a caso. Serve un amico esploratore per ammirare scenari che riempirebbero le copertine o per arrivare in angoli semisconosciuti dove i nuragici vivevano e dove i moderni non sono ancora mai capitati. L’idea nasce un po’ dai social: dalla lezione che stories e hashtag ci hanno dato in pochi anni. Bastano foto senza ritocco e video a raffica per trasformare in meta ambita pure un luogo dimenticato.

Una vista di Cagliari (Foto Sardinia Itineraries)
Una vista di Cagliari (Foto Sardinia Itineraries)
Una vista di Cagliari (Foto Sardinia Itineraries)

Tutto qui finora è capitato per miracolo. Dove sono arrivati gli ossessionati della condivisione è nato un mercato turistico. Gli esempi sono tanti, ma i tesori da scoprire ancora molti di più. Ora c’è un percorso più semplice. E in qualche modo assomiglia molto ai social: l’itinerario su misura, ideato, sperimentato e consigliato da chi certe vette le ha scalate davvero. Da chi tra Sulcis e Barbagia si è arrampicato e ha attraversato fiumi e laghi, da chi ogni fine settimana che dio manda in terra va alla caccia di monumenti secolari spesso sommersi dalle frasche. Ce n’è davvero per tutti i gusti, sulla base della voglia di faticare e del tipo di esperienza preferita o sognata. Tutto gratis, senza doversi neppure fermare al chioschetto (spesso, o quasi sempre, chiuso) dell’ufficio turistico e senza tentare di annottare o ricordare le localizzazioni scarrellate su Instagram. L’avventura più spassosa della vacanza si può costruire in 3 minuti: sul sito di “Sardinia Itineraries” che tra poco diventerà anche un’app. Si può scegliere anche all’ultimo momento, perché le indicazioni ci sono già tutte: 576 percorsi diversi, sparsi su 336 location che ricadono nel territorio di 82 comuni. ​«Tutto questo è nato per gioco, con l’idea di creare un blog dedicato agli itinerari – dice  Jacopo Cogoni, che del sito Sardinia Itineraries ha curato la parte visual – Dai consigli per i viaggiatori siamo passati a un prodotto che sta ricevendo decine di migliaia di richieste ogni giorno. È tutto gratuito, basta semplicemente registrarsi».

Punta La Marmora\u00A0(Foto Sardinia Itineraries)
Punta La Marmora\u00A0(Foto Sardinia Itineraries)
Punta La Marmora (Foto Sardinia Itineraries)

La Sardegna c’è tutta o quasi. Basta scegliere gli ingredienti per assaporare il meglio che natura, storia, vento, sole e mare abbiano cucinato sull’isola. La prima selezione da fare è tra quattro categorie: avventura, cultura, divertimento e relax. A quel punto si apre il pallottoliere. Percorsi modificati sulla base dei giorni a disposizione e del numero di persone che partecipano. Quelli per single che vogliono visitare i nuraghi in primavera e quelli per le coppie che preferiscono le montagne in estate. Di tutto e di più. ​«Eravamo abituati a viaggiare per il mondo e la pandemia ci ha costretto a muoverci al massimo vicino a casa – aggiunge Jacopo Cogoni – E abbiamo scoperto che in questa regione è possibile fare viaggi incredibili in pochi chilometri. Mettendo insieme tutte le avventure dei miei amici è venuta fuori questa piattaforma. L’obiettivo è creare una specie di social del turismo, che consenta di sfruttare anche i suggerimenti degli utenti».

Il nuraghe di Santa Barbara a Macomer\u00A0(Foto Sardinia Itineraries)
Il nuraghe di Santa Barbara a Macomer\u00A0(Foto Sardinia Itineraries)
Il nuraghe di Santa Barbara a Macomer (Foto Sardinia Itineraries)

Fabrizio Pinna, diventato famoso nei social per le sue avventure in tandem con il labrador Farah, ha rimesso insieme tutti i siti archeologici che ha visitato in anni di post su Instagram e foto scattate col drone. È arrivato in luoghi che non sono indicati in nessun cartello stradale e ha mostrato da un punto di vista diverso tesori che nessuno si è mai preoccupato di valorizzare. Pietre ricoperte dalle sterpaglie e che osservate dall’alto mostrano la grandeur architettonica dei sottovalutati nuragici. ​«Ovviamente gli itinerari che proponiamo raccontano ai visitatori tutto quello che è necessario sapere e che in nessuna guida potrebbero trovare – racconta – Persino dove le strade sono strette o dove le curve rendono difficile il passaggio, giusto per fare un esempio. Molto interessante, stando anche al parere dei primi utenti, la parte dedicata alle viuzze dei centri storici delle città o alla scoperta dei piccoli borghi. Ovviamente abbiamo fatto coincidere le avventure con gli eventi principali e le feste locali».

La spiaggia di Tuerredda\u00A0(Foto Sardinia Itineraries)
La spiaggia di Tuerredda\u00A0(Foto Sardinia Itineraries)
La spiaggia di Tuerredda (Foto Sardinia Itineraries)

In più c’è lo sport: dal kite surf all’arrampicata, le immersioni e le passeggiate per chi è fuori allenamento. ​«Con l’aiuto e la collaborazione di operatori locali riusciamo anche a offrire un supporto reale, sul campo, a chi segue i nostri consigli di viaggio – anticipa Fabrizio Pinna – Certo, possiamo anche suggerire ristoranti o hotel dove abbiamo già sperimentato qualità e accoglienza. Ma non bisogna confondersi: non stiamo proponendo pacchetti da operatori turistici. Stiamo aprendo la finestra su quegli angoli di Sardegna che in pochi conoscono».  

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