In attesa di una decisione sul futuro delle Province in Sardegna (quante devono essere? Quattro, otto? E che compiti avranno?), quelle ancora in piedi, vivono sempre più con finanziamenti risicati e bilanci che si chiudono a stento. La Provincia di Oristano ovviamente non fa eccezione. E anche nell'anno in corso tenta di mettere in vendita gli ultimi "gioielli" per fare cassa. L'Ente con sede in via senatore Carboni è pronto a bandire aste per racimolare, questo almeno nelle intenzioni, poco più di sei milioni. Prezzi al ribasso «e orientativi per la mancanza nell'organico del settore Viabilità di figure professionali con adeguata esperienza in ambito edilizio e di stima immobiliare», precisa il commissario Massimo Torrente nella delibera che racchiude l'elenco dei pezzi che a breve si metteranno in vendita. Ventisei in tutto, da terreni agricoli (Cuglieri, Norbello, Marrubiu e Tresnuraghes) a case cantoniere (Neoneli, Mogorella e Samugheo), e nel mezzo tre "perle" o almeno considerate tali, visto che spiccano per i prezzi di partenza: l'ex liceo Scientifico a Cuglieri, l'istituto ex Frassinetti e l'ex provveditorato agli studi (la vera regina delle incompiute di Oristano) e l'ex convalescenziario a Seneghe. Al primo posto, vista la storia recente, non può che esserci l'ex liceo scientifico di Cuglieri, 9000 metri quadrati di stabile, con giardino annesso, che oggi versa in uno stato di completo abbandono. Dopo la chiusura definitiva della scuola nel 2012, il grande complesso, seppure ancora in buone condizioni strutturali, inizia a risentire dello scorrere del tempo. Tre anni fa l'ex stella mondiale del calcio, Eric Cantona, avevo messo nel piatto 300 mila euro per avere l'ex liceo dove aprirci un museo con centinaia di opere d'arte di sua proprietà. Picche, rispose il commissario Torrente, che mise all'asta quell'edificio per 760 mila euro, andata poi deserta. L'anno dopo altra asta, prezzo base 570 mila: zero richieste. Oggi si parla di un prezzo base di vendita di 400 mila, nel frattempo Cantona ha fatto perdere le sue tracce. "È un edificio interessante, perché ancora in buona condizione statica, purtroppo non è di proprietà del Comune - ha sottolineato tempo fa il sindaco del centro montiferrino, Gianni Panichi - Se me lo donassero al prezzo simbolico di un euro lo prenderei immediatamente. Sarebbe un'ottima struttura per realizzarvi la pinacoteca, che potrebbe essere un'altra grande attrattiva turistica per il paese e per tutto il Montiferru".

Da Cuglieri a Oristano, precisamente nel quartiere del Sacro Cuore dove sorge il complesso ex Frassinetti. La storia di questo istituto nel rione rientra di diritto tra le operazioni che un'amministrazione pubblica non dovrebbe mai fare. Nel 2003 la Provincia acquista questo enorme caseggiato per due milioni e 400 mila euro. Dopo l'acquisto però si fanno correre altri soldi questa volta per metterlo a norma e traslocare alcune classe di istituti superiori cittadini, che in quegli anni avevano bisogno di nuovi spazi. Un'emergenza che dura ben poco tanto che gli studenti mollano quelle classi e l'enorme caseggiato resta desolatamente vuoto. Tre anni fa la Provincia lo mette all'asta (base 3.2 milioni). Deserta, ovviamente. Ogni tanto si affaccia timidamente qualcuno che chiede notizie per l'acquisto, dai carabinieri all'agenzia delle entrate, e poi fugge via. E adesso è di nuovo in vendita, sempre per la stessa cifra. Sembra scontato il risultato.

Infine ecco l'ex provveditorato agli studi, le vera incompiuta della città. La storia è surreale. Il progetto viene redatto e pagato nel 1984. L'obiettivo è uno, tagliare gli affitti che allora si pagavano per gli uffici del Provveditorato agli studi e costruire una nuova sede nel rione di a Sa Rodia. Ottenuto un prestito di 4 miliardi delle vecchie lire (poco più di 2 milioni di euro), nel 1992 iniziano i lavori che dovevano durare due anni. Nel 1993 però l'impresa fallisce e il cantiere si blocca. Passano gli anni, la sede del Provveditorato agli studi sparisce e resta lo scheletro in cemento armato di un palazzo di quattro piani con auditorium da 450 posti. "Se tutto va bene entro l'anno dovremmo appaltare i lavori", annunciava il presidente Mario Diana nel 2000. Sei anni dopo l'assessore Franco Serra rilancia l'appalto dei lavori per completare l'opera nel 2007 e trasferirci anche l'Università cittadina. Non si mosse uno spillo fino al 2011, quando l'assessore Gianni Pia annunciò di aver aggiudicato i lavori a un'impresa di Eboli. Tempo otto mesi e il contratto viene rescisso, e da allora tutto tace. Oggi il commissario Torrente vuole vendere quel che è stato costruito per due milioni e 400 mila euro.
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