Chi lo ha detto che il Covid ha portato solo crisi economica? A vedere i conti di alcune multinazionali non si direbbe proprio e neanche a guardare i patrimoni dei proprietari delle grandi società. Le varie classifiche che si stilano a fine anno, come al solito, portano anche qualche sorpresa insieme a molte conferme. Chi negli anni scorsi aveva anticipato il futuro con scelte avveniristiche ora sta tirando su le reti ben ricche di guadagni, in euro e dollari.

È il caso di Apple che ha aperto anche il 2022 sotto i migliori auspici. La società fondata da Steve Jobs nella prima seduta dell’anno ha corso a Wall Street, arrivando a sfondare quota 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato e coronando così l’ascesa iniziata nei mesi scorsi, spinta soprattutto dalla pandemia che ha assicurato introiti consistenti ai colossi tecnologici. Il 3 di gennaio, salendo sopra i 182,85 dollari per azione, Apple è diventata la prima società a superare la soglia appunto dei 3.000 miliardi di dollari di capitalizzazione in Borsa. Nel corso del 2021, il titolo della società di Cupertino ha guadagnato il 38%, con il valore più che triplicato dai minimi toccati nel marzo del 2020. Dall’inizio di ottobre 2021 a oggi la capitalizzazione della “Mela” è salita di 700 miliardi di dollari, con gli investitori che non hanno mai smesso di scommettere su Apple. I prodotti funzionano e la solidità del bilancio ne guadagna.

Nel corso degli ultimi anni, peraltro, i titoli di Cupertino hanno mostrato numerosi rally borsistici. A metà del 2018 la società aveva superato il tetto di 1.000 miliardi di capitalizzazione in Borsa, nell’agosto del 2020 i 2.000 e ora i 3.000 miliardi superando così i 2.500 miliardi di dollari di Microsoft e i 2.000 di Google e Aramco.

Le altre società

Ma c’è un’altra società che sta dando non poche soddisfazioni agli investitori. A correre a Wall Street, infatti, nella prima seduta dell’anno, è stata anche Tesla, il colosso delle auto elettriche fondato da Elon Musk, arrivato a guadagnare il 12,13% grazie ai risultati sulle consegne delle auto migliori delle attese. Nel quarto trimestre del 2021, la società americana ha consegnato 308.600 veicoli per un totale di 936.000 auto vendute nell’anno solare, circa l’87% in più dell’anno precedente. Tesla ormai è una realtà nonostante le difficoltà produttive dovute soprattutto alla carenza a livello mondiale di chip. Non ha scalfito i titoli Tesla neanche il controverso annuncio dell’apertura di uno showroom nello Xinjiang, in Cina, l’area in cui Pechino è accusata di abusi dei diritti umani sugli uiguri, la minoranza musulmana da sempre sfruttata dai regimi cinesi, si tratti di produzione intensiva di pomodori da conserva o di altre attività. Nelle scorse settimane il presidente americano Joe Biden ha firmato un provvedimento bipartisan che vieta l'import di prodotti dalla regione a meno che le aziende non siano in grado di dimostrare che i materiali usati non sono frutto di lavoro forzato.

I paperoni

Il buon andamento di Tesla ha reso chiaramente più ricco il suo fondatore Elon Musk: il 2021 per il Ceo dell’azienda è stato un anno d’oro, secondo Bloomberg, con un livello di ricchezza raggiunto prima soltanto da John D. Rockefeller. L’agenzia economica ha aggiornato la mappa dei Paperoni del pianeta: il 2021, il secondo dall’inizio della pandemia, ha reso più ricchi i multimiliardari del pianeta. Secondo Bloomberg, infatti, la ricchezza complessiva delle 500 persone più ricche del pianeta è cresciuta nell’ultimo anno di circa mille miliardi. E Musk, con i suoi miliardi di dollari, ha raggiunto il maggior livello di ricchezza, al netto dell’inflazione, nell’era moderna.

La fortuna combinata dei 500 del “Bloomberg Billionaires Index” supera gli 8.400 miliardi di dollari, più del Pil di tutti i Paesi ad eccezione di Stati Uniti e Cina. Dieci super-ricchi hanno fortune che superano i 100 miliardi di dollari. Questo dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che lo shock economico provocato dalla pandemia non è stato uguale per tutti, anzi ha aumentato le differenze, premiando soprattutto chi è stato in grado di vedere oltre il quotidiano e prevedere il futuro in termini di valore produttivo e di attività da incentivare. Anche l’allentamento delle politiche fiscali, peraltro, ha fatto la sua parte, aumentando gli introiti delle grandi multinazionali. Mentre 150 milioni di persone verrebbero spinte all’estrema povertà, secondo le stime della Banca Mondiale, e su questo peserà non poco anche la politica planetaria dei vaccini e il possibile incremento dell’inflazione.

La classifica

Tornando alla classifica, Elon Musk è balzato in vetta alla graduatoria dei Super Paperoni, con un patrimonio di 273,5 miliardi di dollari e un guadagno del 75% grazie alla scommessa degli investitori sulle auto ecologiche di Tesla. L'imprenditore, considerato da molti un visionario, ha scalzato dal podio il fondatore di Amazon Jeff Bezos, sceso al secondo posto in classifica con 194,2 miliardi dollari perché il colosso dell'e-commerce e del cloud è cresciuto “solo” del 2% rispetto al 2020. Un 2% che però, va ricordato, vale miliardi. Dietro di lui il francese Bernard Arnault, il patron del colosso del lusso Lvmh, con una fortuna di 177,1 miliardi dollari: le azioni del suo impero sono cresciute del 55% lo scorso anno, anche grazie a importanti investimenti come i 15 miliardi di dollari spesi a fine 2020 per rilevare Tiffany.

     Scivola in quarta posizione Bill Gates, con un patrimonio stimato in 138,3 miliardi di dollari: hanno pesato il divorzio da Melinda, che lo ha costretto a cedere alla moglie una fetta di titoli Microsoft, e una crescita della società solo del 5%. Sesto Mark Zuckerberg, il patron di Meta-Facebook, con 128,4 miliardi (e +24% rispetto al 2020), preceduto da Larry Page, fondatore di Alphabet-Google, che a fine anno aveva un patrimonio di 129,5 miliardi di dollari, cresciuto del 57%.

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