Verde bianco e rosso, come il tricolore. Il marchio che fino a due anni fa è stato sulla livrea di Alitalia fa litigare Ita Airways e AeroItalia: quest’ultima è accusata di aver plagiato il brand. La richiesta della compagnia statale (ancora in attesa del via libera Ue per il matrimonio con Lufthansa) è di un risarcimento, oltre al cambio di nome e logo. Il marchio dell’ex compagnia di bandiera, che ha cessato le attività a ottobre del 2021 con l’ultimo volo Cagliari-Roma, lo ricordano tutti e ricalca la bandiera italiana. Sul timone di coda degli aerei c’era (e c’è, perché molti sono ancora utilizzati) una «A» stilizzata. Ita Airways ha acquistato il brand, insieme alla denominazione “Alitalia” per 90 milioni di euro. 

Il problema è che anche Aeroitalia ha colori e disegni molto simili: anche lei riprende il tricolore e ripete la «A» nella coda. Il suo marchio è registrato presso l’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale che nel 2022 lo ha pubblicato nel Bollettino dei marchi. Qualche giorno fa la Società italiana brevetti — che tutela la proprietà intellettuale di Ita Airways — ha scritto una «contestazione» ad Aeroitalia sul suo brand. In particolare, il disegno sul timone sarebbe troppo simile a quello di Alitalia. Accusa respinta dai vertici di AeroItalia: «Il marchio e il pittogramma utilizzato da Aeroitalia sono completamente differenti rispetto al “vecchio” disegno di timone della ormai non più operativa compagnia di bandiera “Alitalia”»

Un aereo di AeroItalia
Un aereo di AeroItalia
Un aereo di AeroItalia

Ita Airways sta ancora ragionando sull’utilizzo dello storico marchio tricolore di Alitalia sugli aerei, che si vede su qualche Airbus usato per le tratte nazionali. Si tratta di un brand conosciuto in tutto il mondo che potrebbe avere fascino per i collegamenti intercontinentali. Ma è difficile che il progetto decolli in breve tempo: la priorità adesso è raggiungere il via libera nella trattativa con Lufthansa. «Forse nel lungo termine tra 5-10 anni qualcuno vedendo che Ita è diventata profittevole e sta crescendo potrebbe pensare di rispolverare il vecchio marchio Alitalia», hanno commentato fonti di Lufthansa.

I tedeschi dovrebbero rilevare prima il 40% della compagnia e in un secondo momento acquisire le restanti quote dal Tesoro per avere il controllo.

La condizione posta dalla Commissione europea per dare il via libera all’iniezione di 1,35 miliardi di risorse pubbliche alla nuova compagnia era la discontinuità con la vecchia Alitalia, in tutto, anche nel nome e nel brand. E questo è stato rispettato. Ita  poi decise di acquistare il marchio di Alitalia, pagandolo 90 milioni di euro: la motivazione fornita dai vertici della compagnia era che si voleva evitare che potesse comprarlo una compagnia concorrente, che avrebbe potuto presentarsi sul mercato utilizzando il nome storico, più noto ai viaggiatori rispetto a quello di Ita, trattandosi di una start up. Ora su quel marchio si annuncia una nuova battaglia. Probabilmente in tribunale.

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