Qual è il profilo Instagram più seguito al mondo? La risposta che la maggior parte di voi stanno per dare è sbagliata. Non è Cristiano Ronaldo, che è solo secondo, ma è proprio Instagram, seguito da 581 milioni di persone.

Il calciatore cinque volte pallone d'oro ne ha solo 521 milioni e, in effetti, è, il più seguito tra le persone che possiedono un account, tallonato alla distanza di sicurezza di 114 milioni di follower dal suo eterno rivale, Leo Messi, che dopo la vittoria del mondiale ha guadagnato qualche decina di milioni di sostenitori, raggiungendo quota 407 milioni. Sul social, il leggendario numero dieci argentino ha però battuto un altro record: il suo post con la foto in cui solleva la coppa del mondo è quello che ha ricevuto più cuori in assoluto raggiungendo (al 22 dicembre alle 18) 71.699.227 like e stracciando il primato del “World record egg”, l'account che contiene una sola foto, quella di un uovo, creato appositamente per stabilire il record mondiale di like, che a sua volta aveva battuto il primato di Kylie Jenner, rimasta a lungo in cima al podio con soli 18 milioni di “mi piace”.

L'uovo (sempre al 22 dicembre alle 18) aveva 58.247.791 like.

Le due leggende del calcio dominano una classifica, quella dei paperoni di Instagram, dominata dai protagonisti dello showbiz a stelle e strisce. Kylie Jenner, la piccola di casa Kardashian, ha 376 milioni di follower, seguita da Selena Gomez (365), “The rock” Dwane Johnson (354), Ariana Grande (345), Kim Kardashian (336), Beyoncè (287) e Klohe Kardashian (284).

Ogni follower in più aggiorna il già ricchissimo conto in banca dei protagonisti di questa classifica. Per dire: ogni volta che Cristiano pubblica una foto in cui pubblicizza un prodotto guadagna almeno 1,6 milioni. Messi poco meno. Cifre che arrotondano stipendi-monstre: solo dalla United, cui cui ha rescisso il contratto prima del mondiale qatariota, Ronaldo incassava (bonus esclusi) 28 milioni al netto delle tasse - 83mila euro al giorno – superato da Messi che al Paris Saint Germain guadagna 30 milioni più bonus. Stipendi altissimi che lievitano sino a suiperare i 100 milioni annui grazie agli sponsor e, appunto, Instagram.

Ma torniamo ai record che accomunano i due calciatori: Messi batte Cristiano per numero di Palloni d'oro conquistati 7 a 5 ma il portoghese è stato il primo nella storia a segnare almeno un gol in cinque mondiali diversi, il primo a raggiungere 700 gol in carriera, il goleador più prolifico con le nazionali (118 reti) anche in virtù del record di presenze, 192 (almeno in Europa). Inoltre nessuno ha segnato più di lui in champion's league (140 reti) e in una singola stagione (17 reti nella stagione 2013/14), e nessuno ha vinto più partite di lui nella massima competizione europea per club: 114 partite (sinora). In champion's ha anche altri record: quello delle doppiette (30) e di triplette (8, come Messi il quale, tuttavia, ha la possibilità di superarlo), ha vinto per 7 volte la classifica cannonieri. Con 451 gol è inoltre il miglior goleador del Real Madrid.

Meno di Messi (che ha due anni in meno del portoghese) che con il Barcellona (giocando però più partite) ne ha segnato 474, record assoluto della Liga. La “pulga” ha però il record di gol in un anno solare (79 nel 2012), il primato dei gol con un solo club nelle competizioni Uefa (123), ha totalizzato oltre 700 gol a livello di club da quando ha esordito in prima squadra a 17 anni, è andato n rete in 18 stagioni consecutive di champion's, il record di gol nella fase a gironi di champion's (80), record di gol in una sola stagione di Liga (50, 2011/12) e di triplette (36), ha vinto sei volte la scarpa d'oro. Entrambi hanno anche altri record meno significativi, che vorranno (soprattutto CR7) continuare ad alimentare.

Annie Leibovitz recentemente li ha ritratti assieme. Giocano a scacchi sopra un bauletto di Louis Vuitton. Lo slogan della campagna pubblicitaria è “La vittoria è nella mente”. Pochi come loro hanno saputo trasferire questo concetto in campo unendo doti naturali, autostima, applicazione maniacale, cura del corpo, leadership. E traendo da tutto questo vantaggi economici che hanno fatto dei loro marchi delle multinazionali che sopravviveranno forse per sempre alla loro carriera calcistica.

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