Un momento che gli amanti del tennis speravano non arrivasse mai, ma che prima o poi doveva arrivare.

Roger Federer ha annunciato il ritiro a 41 anni, è fermo dall’eliminazione ai quarti di finale di Wimbledon 2021: “La Laver Cup a Londra”, in programma la prossima settimana, una competizione ideata dallo stesso campione svizzero in cui si sfidano i tennisti europei contro quelli del resto del mondo in una gara a squadre, “sarà il mio ultimo torneo”.

Considerato uno dei più grandi tennisti di tutti i tempi, in carriera ha vinto 103 titoli, 20 tornei del Grande Slam, tra cui 8 Wimbledon. Ha esordito tra i professionisti nel 1998, vanta uno score di 1.251 vittorie e 275 sconfitte nel circuito Atp ed è stato per 310 settimane numero 1 al mondo, di cui 237 consecutive. Ha trascinato anche la sua Svizzera al trionfo in Coppa Davis, leggendarie le sfide con Djokovic e Nadal, gli altri due tennisti che hanno dominato il circuito negli ultimi 20 anni.

L’annuncio di Federer è arrivato in un lungo post su Intagram: “La Laver Cup” in programma dal 23 al 25 settembre a Londra “sarà il mio ultimo evento Atp, giocherò ancora a tennis in futuro ma ovviamente non negli Slam o nel circuito”.

“Come molti di voi sanno, gli ultimi tre anni si sono presentati come delle sfide sotto forma di infortuni e operazioni - scrive Federer su Instagram -. Ho lavorato duro per tornare in forma e competitivo. Ma conosco anche le capacità e i limiti del mio corpo e l'ultimo messaggio è stato chiaro. Ho 41 anni, ho giocato oltre 1500 incontri in 24 anni. Il tennis mi ha trattato con più generosità di quanto avessi mai sognato, e devo ora riconoscere che è il momento di mettere fine alla mia carriera. Questa è una decisione agrodolce, perché mi mancherà tutto quello che il circuito mi ha dato. Ma allo stesso tempo c'è tanto da festeggiare. Mi considero una delle persone più fortunate sulla Terra. Mi è stato dato un talento speciale per giocare a tennis e l'ho fatto a un livello che non avrei immaginato e molto più a lungo di quanto avrei mai pensato fosse possibile”.

Poi i ringraziamenti, in primis alla moglie Mirka, ai figli, agli altri familiari, agli allenatori e anche agli avversari in campo. “Sono stato abbastanza fortunato a giocare così tanti match epici che non dimenticherò mai. Abbiamo battagliato correttamente, con passione e intensità, e ho sempre provato a fare del mio meglio nel rispetto della storia di questo gioco. Mi sento estremamente grato. Ci siamo motivati l'uno con l'altro e insieme abbiamo portato il tennis a nuovi livelli”.

Ancora: “Gli ultimi 24 anni sono stati un'incredibile avventura. A volte mi sembra che siano passate solo 24 ore, ma sono stati così profondi e magici che è come se avessi già vissuto una vita intera. Ho avuto la fortuna immensa di giocare davanti a voi in 40 diversi Paesi, ho riso e ho pianto, ho provato gioia e dolore ma soprattutto mi sono sentito vivo. Quando è iniziato il mio amore per il tennis ero solo un raccattapalle a Basilea. I miei sogni mi hanno portato a lavorare più duramente e ho iniziato a credere in me stesso. Alcune vittorie mi hanno portato fiducia e ho seguito la mia strada nel più incredibile dei viaggi che ha portato a questo giorno”.

Infine, l’inevitabile chiosa per il tennis: “Ti amo e non ti lascerò mai”.

(Unioneonline/L)

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