I Tampa Buccaneers, davanti al pubblico di casa, hanno dominato e vinto la 55ma edizione del Super Bowl battendo 31 a 9 i Kansas City Chiefs. Per la squadra il secondo titolo della sua storia. E per il suo leader Tom Brady, 43 anni, un vero e proprio trionfo, con la conquista del suo settimo titolo e del quinto Mvp (il premio per il miglior giocatore della stagione) della sua carriera.

Grande delusione, invece, per il giovane quarterback dei Chiefs Patrick Mahomes, 25 anni, considerato da molti l'erede di Brady.

Non c'è stata storia fin dall'inizio del match, con la prima frazione di gioco che si è chiusa con i padroni di casa in vantaggio per 21 a 6. I Chiefs non hanno mai dato la sensazione di poter recuperare grazie non solo ai colpi e alla classe di Brady, vero e proprio trascinatore della squadra di Tampa, ma grazie anche all'impeccabile prestazione difensiva dei Buccaneers.

Inevitabilmente è stata un'edizione condizionata dalla pandemia quella di quest'anno per l'evento sportivo più importante d'America. Anche se guardando agli spalti del Raymond James Stadium di Tampa risulta difficile pensare al rispetto del distanziamento sociale, nonostante il numero limitato di spettatori e l'obbligo per tutti di essere stati testati o vaccinati. Un'immagine comunque che stride con quella degli stadi vuoti e delle partite di calcio a porte chiuse di casa nostra.

Il Super Bowl, come sempre, è stato anche uno show, impreziosito in apertura dalla partecipazione della giovane poetessa Amanda Gorman che ha recitato alcuni versi dedicati anzitutto a lavoratori in prima linea nella lotta al virus: dunque un insegnante, un'infermiera che lavora in un reparto ospedaliero di terapia intensiva e un veterano dei Marines.

"Fare poesia al Super Bowl è stata un'impresa per l'arte e per il nostro Paese", ha twittato Gorman prima della sua apparizione, per nulla emozionata nonostante una perfomance effettuata davanti a milioni di telespettatori in tutto il mondo.

(Unioneonline/v.l.)
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