L'assenza di un campo da baseball nel territorio del capoluogo sardo è un limite, un handicap, con cui il Cagliari deve fare i conti da anni e che costringe la squadra del presidente Aldo Pisano a settimanali trasferte a Iglesias, dove il diamante comunale, il migliore dell'intera Sardegna, ospita le gare interne dei cagliaritani.

Una sorta di gemellaggio sportivo che va avanti da tempo e che, da questa stagione, viene rafforzato da una splendida iniziativa nata da un'idea della dirigente del Cagliari, Eleonora Gessa.

Ogni sabato e domenica, in occasione delle partite interne della squadra che milita nel campionato di A2, i padroni di casa scenderanno in campo scortati, a rotazione, dai giocatori delle giovanili delle tre società di baseball e softball della città mineraria e da quelli del vivaio cagliaritano.

Ieri, in occasione del doppio incontro col Codogno, gara inaugurale del campionato, la squadra del manager Walter Angioi è stata accompagnata dai ragazzi e dalle ragazze della Shardana Softball Iglesias che, dopo aver cantato l'inno nazionale con i giocatori delle due formazioni protagoniste della sfida, hanno seguito la gara con attenzione e supportato a gran voce i propri beniamini.

"È un'ottima occasione per dimostrare che la nostra città è orgogliosa di ospitare le seconda serie di questo prestigioso campionato nazionale e l'ideale è farlo riempiendo gli spalti della nostra bella struttura", ha dichiarato il presidente della Shardana, Federico Pintus, che ha sottolineato anche la gioia e l'entusiasmo provati dai piccoli tesserati prima, durante e dopo l'ingresso in campo.

"Quando la nostra dirigente ci ha proposto questa idea, abbiamo deciso di metterla subito in pratica. Oltre alle nostre giovanili coinvolgeremo anche i ragazzi dell'Iglesias Baseball di Giuseppe Saba e il Villa Ecclesiae di Roberto Moi", ha spiegato il manager del Cagliari, Walter Angioi.

"È un modo per rafforzare il legame tra la nostra squadra e la città di Iglesias, che ci accoglie e ci sostiene in ogni occasione".
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