Nel giorno del primo oro azzurro a Parigi 2024, ottenuto a sorpresa da uno splendido Nicolò Martinenghi nei 100 rana, scoppiano le polemiche per gli arbitraggi che avrebbero sfavorito tre azzurri da medaglia.

Arianna Errigo nel fioretto, Odette Giuffrida nel judo, Aziz Abbes Mouhiidine nel pugilato sono usciti dalle Olimpiadi molto prima che loro speranze potessero giocarsela fino in fondo. Il sogno olimpico di mamma Errigo si é fermato ai quarti, confermando la maledizione del portabandiera, e alla fine ha trattenuto a stento la lacrime per la decisione al Var che l'ha privata, sul 14-14 contro l'americana Scruggs, del punto vincente assegnandolo alla rivale. «Perdere per un'arbitraggio dispiace, ma fa parte del mio sport», le parole della Errigo, che ora pensa a rifarsi con la prova a squadre.

Altrte due carte bruciate, quelle di Giuffrida e di Mouhiidine nel judo e nella boxe, sono legate entrambe a valutazioni degli arbitri molto contestate. Nel caso di Odette, per due volte la stessa giudice, la romena Babiuc. In semifinale prima, e nella finale per il bronzo poi, sono stati tre cartellini gialli e quindi la squalifica al golden score - il tempo supplementare che assegna la vittoria al primo punto quando il combattimento é finito in parità - ad assegnare la sconfitta all'azzurra. La prima volta per essersi sottratta alla presa, la seconda né Odette né il presidente del Coni, Malagò, presente con i vertici della Federjudo, hanno voluto cercare di capire perché. La giudice è stata sonoramente fischiata dai circa 7mila spettatori presenti. «Non so cosa abbia contro di me la signora Babiuc: un giorno prenderò un caffé con lei per capirlo», ha detto sconsolata la Giuffrida, che pure a fine gara è andata ad abbracciare la brasiliana Pimenta che le aveva portato via il bronzo e piangeva.

Non ha avuto invece la forza di parlare l'azzurro Aziz Abbes Mouhiidine, peso massimo azzurro con ambizione di medaglia dopo l'argento mondiale. Non lo ha aiutato il tabellone, che l'ha subito messo contro l'uzbeko Lazizbek Mullojonov, bronzo mondiale, nè la partenza difficile con una ferita sanguinante sull'arco sopraccigliare destro, che ha costretto l'arbitro a chiamare il medico. Prima ripresa a favore dell'uzbeko, poi Mouhiidine ha cominciato a condurre il match e si è preso le altre due riprese, dominando in particolare la seconda. Ma non per i giudici: eliminato al primo turno. «Vergognatevi. Ancora una volta l'Italia è scippata», ha tuonato il presidente della federpugilato Flavio D'Ambrosi, tra l'altro ex arbitro. «Pensavamo che il Cio tutelasse i pugili ed evitasse le nefandezze del passato - ha aggiunto riferendosi all'esclusione per corruzione della federazione mondiale, col comitato olimpico internazionale che ha preso in mano l'organizzazione del torneo -. Niente, siamo alle solite. L'incontro dominato da Abbes e perso con un verdetto sciagurato dimostra che niente è cambiato. Ciò mi induce a fare serie riflessioni sulla mia ulteriore permanenza in questo mondo che ho amato e amo. Non so se troverò la forza per ricandidarmi». Per il dt azzurro Emanuele Renzini è stata una «giornata molto complicata. Nessun commento sul match di Mouhiidine. Penso che tutti abbiano visto come è andata». Va detto che lo stesso uzbeko, quando gli è stata assegnata la vittoria, si è mostrato molto sorpreso.

(Unioneonline)

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