Il reality con un nostro giornalistaInizia l'avventura "The Finisher"
Protagonista della sfida Enrico Pilia, capo della redazione sportiva dell'Unione Sarda.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fine anno 2014. La scena: un giornalista cinquantenne sovrappeso, sportivo poco meno che dilettante. Un ironman, ex professionista di ciclismo. E il suo socio, anche lui dentro fino al collo in questa setta di maniaci che fanno triathlon per vivere o vivono per farlo. Si discute. Il progetto è quello di un reality, costruire un vero triatleta da zero davanti a una telecamera. Lui, il cinquantenne, la butta lì: e se ci provassi io? Si ride, all'inizio. Poi un po' meno. E così si vira verso il racconto del tentativo di un signore di mezza età casa&lavoro di trasformarsi in qualcosa che ancora non c'è.
Un chilometro e 900 metri di nuoto in mare. Poi 90 chilometri in bicicletta. Poi, come dessert, 21 chilometri di corsa. Senza soste. A Cagliari, sabato 2 maggio, il giorno dopo la grande festa di Sant'Efisio, 300 iperatleti si daranno battaglia fra il porto e il mare. «Ci provo»: Giuseppe Solla (sarà il coach) e Daniele Demartis (l'esperto di tutto quello che ruota intorno al triathlon) organizzano la gara e scommettono su Enrico Pilia, sui suoi 90 chili e sulla sua incapacità cronica di nuotare, pedalare e correre, oltre che su un'età dove al massimo si può cominciare a cucinare, non a macinare chilometri e integratori. Ci mettono la faccia, presentano il progetto a un canale dinamico come Bike Channel e a Milano, a metà gennaio, quella chiacchierata in un caffè di Quartu diventa qualcosa di decisamente più grande. Questo lunedì, alle 21, la prima delle otto puntate di “The Finisher - Facciamo triathlon” sancirà una delle regole dei sogni, ovvero che talvolta si avverano.
«È dura, durissima, a cominciare dal titolo», ci scherza Enrico Pilia, capo della redazione sportiva de L'Unione Sarda , che sta tenendo insieme a fatica i pezzi di giornate tirate al limite, fra lavoro, allenamenti, casa e il necessario riposo, «quel "The Finisher" è la regola principale di questo reality, ovvero che quella prova dovrei finirla». Già, perché il 2 maggio al Sardinia Half Triathlon in gara - si fa per dire - ci sarà anche Pilia, alla fine di tre mesi di allenamenti impensabili, prima. Ce la farà? Come si arriva alla gara? Quali fatiche, quali sofferenze, quanti traguardi, fallimenti e scoperte? Tutto è dentro un reality, un nuovo format di otto puntate che Sky diffonde sul canale 214, la bibbia delle due ruote e dello sport estremo in generale. «Ho sempre visto i triatleti come dei matti, capaci però di spingersi sempre oltre i limiti», dice il protagonista, «soprattutto quelli che preparano e portano a termine un Ironman», ovvero la distanza doppia rispetto a quella di Cagliari, «però, se prima c'era rispetto, oggi c'è ammirazione massima per questo sport e per chi ne ha fatto quasi una ragione di vita». Perché non basta allenarsi, e poi ancora allenarsi: «In tre mesi, che sono fra i più belli della mia vita per il numero enorme di esperienze che si vivono, impari che la vita da atleta comincia dall'alba e non finisce mai, dall'alimentazione al riposo, da ogni secondo di allenamento fino al saper staccare per rientrare, subito, nell'esistenza normale, il lavoro e la famiglia». Pilia nuota tutti i giorni in piscina (alla Promogest, ora anche in mare), e alterna le lunghe sedute di allenamento in bici a quelle di corsa: «Il mio peso è molto diminuito, dal mio coach alla nutrizionista è un continuo supporto fondamentale. Si moltiplicano gli amici, l'entusiasmo ti dà una spinta strepitosa». Una bella botta di salute, anche dopo il mezzo secolo: «Tutti possono farcela, non c'è un'età per cominciare. Lo sport fa bene, se fatto con i consigli giusti». La telecamera sempre accesa: «A casa, al giornale, sulla strada, non è facile»: da lunedì, ore 21, su Bike Channel, canale 214 di Sky. (red.spe.)