L'Unione Ciclistica Internazionale ha inflitto una squalifica di sei anni a Femke Van den Driessche, la 19enne belga accusata di "doping meccanico" ai Mondiali di ciclocross dello scorso 30 gennaio a Zolder. Lo stop è retroattivo e parte dall'11 ottobre del 2015 per esaurirsi il 10 ottobre del 2021.

L'atleta dovrà anche pagare una multa di 20.000 franchi svizzeri, rifondare le spese processuali e restituire i titoli vinti, tra cui quello di campionessa d'Europa e del Belgio, sempre tra le under 23.

"Questa decisione" recita il comunicato dell'Uci, "fa seguito alla scoperta di un motorino elettrico nascosto in una delle biciclette dell'atleta durante i controlli alle donne under 23 in gara ai Mondiali di ciclocross del gennaio 2016. La bici in questione è stata sottoposta a scansione utilizzando il nuovo test di risonanza magnetica utilizzato quest'anno dall'Uci. Questo ha rilevato la presenza del motore nell'area dei box. Il motore era un Vivax nascosto con la batteria posta nel reggisella. Era controllato da un pulsante con Bluetooth istallato sotto il nastro del manubrio".
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