Atteso per oggi, in occasione del Consiglio Federale, l’ok al ripescaggio del Milan Under 23 al posto dell’Ancona, unica società tra le aventi diritto ad aver presentato una domanda di iscrizione al prossimo campionato di Serie C incompleta (degli stipendi).

Salvo sorprese clamorose, saranno i rossoneri l’unica squadra ripescata quest’anno, 60esima al via della stagione 2024/25, la prima dopo 8 anni senza l’Olbia. Che per tornare subito tra i professionisti dovrà vincere il campionato di Serie D, la cui iscrizione andrà formalizzata entro il 12 luglio, col saldo degli stipendi dei tesserati da anticipare di 2 giorni: pena la non ammissione al torneo.

Ufficiosamente, la proprietà svizzera sarebbe impegnata in questi giorni nel saldo degli stipendi degli amministrativi (aprile e maggio) e nella ricerca dell’allenatore, ufficialmente tutto tace. Emblematica della situazione di stallo in cui versa l’Olbia il manto erboso dello stadio “Nespoli”, in stato di abbandono totale.

I tifosi si interrogano sul futuro della loro squadra e sul silenzio assordante che regna in città, che è quello della proprietà svizzera targata SwissPro ma anche della classe politica e imprenditoriale locale. L’Olbia rischia di mancare anche l’appuntamento con la Serie D, ma a nessuno, tifosi a parte, sembra importare. Intanto, tornano in auge le voci di una trattativa tra SwissPro e un gruppo di investitori pronti a entrare per dare una mano, ma a quali condizioni non è dato, al momento, sapere.

I debiti e la mancanza di liquidità sono il grande tallone d’Achille del club gallurese e del suo progetto – quello pluriennale, che poggia sulla costruzione del nuovo stadio e che dovrebbe portare i bianchi in Serie B entro il 2028/2029 – ma anche l’assenza di un dirigente sportivo che possa programmare la stagione, dalla costruzione della squadra all’organizzazione del ritiro precampionato, non scherza. E di questo al momento a Olbia non c’è traccia.

 

 

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