Coesa, entusiasta, con le idee chiare e pronta a partire: è in questa “veste” che l’Olbia si è presentata ieri sera nella piazzetta dell’ex Scolastico. A una settimana dal debutto stagionale, che avverrà domenica prossima in casa contro il Cesena in occasione della 1ª giornata del campionato di Serie C, i bianchi svelano il loro volto.

A rompere gli indugi nella serata presentata da Matteo Pianezzi all’ex Scolastico, davanti a un buon pubblico e alla Curva Mare, bella carica in vista della nuova stagione, Leandro Greco, salito sul palco col suo staff: il vice Oscar Muratori, il match analyst Marco Giustini, i preparatori atletici Carlo Giua e Emanuele Bandinu, l’allenatore dei portieri Fabrizio Martellotta e il fisioterapista Antonio Calanda.

«Per me è un orgoglio e una grande opportunità iniziare questo percorso qui, in questa città e con questa società: stiamo lavorando per provare a creare qualcosa che possa rappresentare la città di Olbia e tutti voi», esordisce il neo allenatore dell’Olbia. «Ci attende un girone tosto ma la vera sfida è con noi stessi, nella consapevolezza che mettere i valori umani sarà un passaggio chiave. La salvezza è il primo obiettivo, e non è una cosa scontata, ma lavorando con i ragazzi ho visto che si può alzare l’asticella. Ma ripeto: la vera sfida è con noi stessi, nel lavoro quotidiano, nelle vittorie e nelle sconfitte in particolare, perché è lì che si vedono i veri valori».

Dunque, l’argomento più caldo: il derby con la Torres, ospite al “Nespoli” alla 3ª giornata, il 16 settembre. «So che il derby è importante oltre il sentimento di appartenenza, l’ho percepito anche parlando prima con loro», spiega Greco indicando la Curva Mare, che fa subito partire i cori. «Sull’importanza del derby hanno risposto loro, praticamente», è la replica dell’ex Roma. Che si congeda con una considerazione sul torneo che aspetta l’Olbia, inserita nel girone B: «Il Cesena e la Torres subito in casa sono un’opportunità che ci dà la possibilità di misurarci subito: soprattutto la gara col Cesena, per valori tecnici e caratteriali dell’avversario, sarà importante per metterci alla prova. Ma sono dell’idea – aggiunge – che il carattere batta sempre il talento».

Poi la squadra. Nell’ordine: i portieri Rinaldi e Van der Want, la difesa, Bellodi, Arboleda, Fabbri, Mordini, Montebugnoli, Motolese, Palomba e Zallu, il centrocampo, con La Rosa, Belloni, Biancu, Dessena, Incerti, Zanchetta, Cavuoti e Caggiu, e gli attaccanti Nanni, Corti, Contini, Scapin e Boganini, con tanto di stampelle per l’infortunio (ancora da valutare) al ginocchio destro subito nel test con l’Ossese, una settimana prima. Infine Ragatzu, premiato da Alessandro Marino come capocannoniere (con 19 gol) dello scorso campionato. «Un riconoscimento individuale ma anche collettivo, per il risultato raggiunto col contributo di tutti: il nostro valore anche quest’anno dev’essere la coesione», sottolinea il presidente dell’Olbia.

Raggiunto sul palco da Tomaso Tatti («C’è entusiasmo e coesione, ci attende un campionato difficile ma siamo pronti», interviene il direttore sportivo dei galluresi), il numero uno dei bianchi chiude smentendo le voci su una possibile cessione del club: «Sono qua da 8 anni, mi sento olbiese, e non scapperò dal mio impegno per far crescere il progetto Olbia: ben vengano altri investitori». E facendo un appello ai tifosi: «Venite e riempite lo stadio».

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