Quattro stagioni importanti e una Coppa Italia in bacheca. Sébastien Frey deve molto al Parma che gli ha permesso di spiccare il volo verso una carriera di tutto rispetto. Il 39enne di Thonon-les-Bains ha difeso la porta dei crociati dal 2001 al 2005 consacrandosi come uno dei migliori portieri del campionato. D’altronde il transalpino è quarto nella classifica degli stranieri con più presenze in Serie A dietro solo a Zanetti, Handanovic e Altafini. Con la Fiorentina ha scritto pagine importanti del club, soprattutto in Europa, e oggi segue con attenzione l’andamento dei rossoblù di Maran. "Cagliari-Parma sarà una gran bella partita".

In tutta sincerità: meglio Cagliari o Parma?

"Sono due squadre di grande livello che hanno sorpreso tutti. È difficile fare un pronostico perché vedo una gara equilibrata e sono sicuro sarà una splendida partita. I rossoblù hanno un organico importante fatto di ottimi giocatori. Penso a Simeone, recuperato dopo il calo a Firenze, ma soprattutto Nainggolan. Centrocampista di livello superiore, un campione".

Giusto dare fiducia a Cragno a discapito di Olsen?

"A livello tecnico parliamo di due eccellenti portieri. Robin è stato bravo a riscattarsi perché a Roma non ha fatto bene. Fino a gennaio ha dimostrato molto a Cagliari e meritato di giocare. Alessio, però, è un patrimonio della società e del calcio italiano ed è giusto che abbia il suo spazio considerata anche l’età".

In carriera c’è stata mai l’opportunità di approdare nell’Isola?

"Assolutamente sì. Dopo i due anni in Turchia al Bursaspor sono stato molto vicino all’approdo in Sardegna. Mi volevano e anche a me sarebbe piaciuto concludere la carriera in una Terra stupenda come la Sardegna. Poi si sono fatte altre scelte, ma Cagliari è una bella piazza con un pubblico molto caldo".

Qual è l’avversario rossoblù più forte che ha incontrato?

"Il Cagliari ha sempre avuto giocatori molto forti in avanti, ma se devo fare un nome dico David Suazo. Oltre ad essere un mio grande amico, in campo era imprevedibile e in possesso di una velocità pazzesca. In carriera sono stato espulso pochissime volte, ma una di queste fu per ‘colpa’ sua. Era il 2005, giocavo ancora nel Parma, lui entrò al posto di Zola. Cercai di anticiparlo al limite dell’area, lui fece prima di me e lo toccai. Rosso diretto, alla fine però abbiamo vinto 3-2. Ricordo anche Roberto Muzzi: aveva una forza fisica impressionante".

Un aneddoto delle sfide con i rossoblù?

"In Sardegna ho sempre disputato partite toste, non era mai facile fare punti. Il pubblico ti sta addosso e ti mette pressione per davvero. È capitato che mi insultassero per novanta minuti, ma sempre in maniera ‘corretta’. A Cagliari non si è mai andati oltre e c’è sempre stato l’ambiente ideale per giocare. Il ‘calore’ del Sant’Elia mi aiutava a gasarmi e dare il meglio".

Filippo Migheli

(Unioneonline)
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