E' prevista per domani l'udienza per direttissima per l'unico arrestato al momento per gli scontri di ieri tra ultrà napoletani e romanisti. Si tratta di Martino Di Tosto, supporter della Roma già in passato coinvolto in incidenti, nei cui confronti l'accusa è di rissa aggravata. Sugli scontri avvenuti ieri sulla A1 sono a lavoro anche gli agenti della Digos di Roma che stanno coadiuvando i colleghi della questura di Arezzo. Anche la Digos di Roma è al lavoro per identificare gli ultras giallorossi coinvolti nei tafferugli con quelli napoletani.

«I gravissimi scontri avvenuti ieri sull'A1 confermano che questi criminali travestiti da tifosi rappresentano un rischio grave e concreto per i cittadini e per le Forze dell'Ordine. I poliziotti intervenuti ieri con professionalità e sangue freddo, a Badia al Pino, sono stati costretti, infatti, a intervenire nelle corsie autostradali aperte alla circolazione e a fare i conti con persone armate di tutto punto, con bastoni e bombe carta, nonché abbigliate in modo da rendere difficile la loro identificazione». Lo dichiara il segretario generale del sindacato di Polizia Coisp, Domenico Pianese. «Per questo motivo chiediamo al ministro dell'Interno Piantedosi di valutare la sospensione delle trasferte fino alla fine del campionato per le tifoserie che si macchiano di episodi di violenza. E per coloro che saranno identificati quali autori degli scontri di ieri, auspichiamo l'applicazione del Daspo a vita. Di fronte a vicende del genere, infatti, l'unica via da applicare è quella dell'assoluta severità», conclude. 

Sulla vicenda interviene anche il presidente della Figc Gabriele Gravina: «Bisogna rendere molto più stringenti ed efficaci alcune sanzioni. Riteniamo che la chiave di volta, come ho già accennato al ministro Piantedosi, sia lo stretto rapporto di collaborazione tra tutte le istituzioni. Si è ormai verificato che alcuni incidenti avvengono fuori dallo stadio con appuntamenti da Far west per picchiarsi e dare sfogo alle proprie tensioni, questo è inaccettabile e vergognoso». E poi:  «Condanniamo in maniera decisa questi episodi, le istituzioni e il mondo del calcio devono fare di più insieme e creare le condizioni perché questi soggetti che nulla hanno a che fare con il calcio e lo sport vengano espulsi dal nostro sistema. Ha ragione il ministro Abodi, questa gente deve pagare», aggiunge Gravina, sottolineando come sia «giusto che il danno morale e di immagine, non allo sport ma all'intero Paese, venga punito e molto severamente». 

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