L’Olbia è tornata in campo. Dallo schiaffone subito in casa dalla Torres, in occasione del match della 3ª giornata del campionato di Serie C, giocato ieri sera in un “Nespoli” gremito, non sono passate neppure 24 ore.

Ma la squadra di Leandro Greco è già al lavoro per preparare la trasferta di martedì contro il neo promosso Arezzo: scarico per chi ha giocato, allenamento solito per chi non l’ha fatto e la voglia matta da parte di tutti di superare prima possibile lo 0-3 del derby. Una sconfitta meritata al di là della superiorità dell’avversario.

A tarda notte, nel post partita, l’allenatore dei galluresi non ha cercato alibi: «Noi siamo una squadra giovane», ha premesso Greco, «ma abbiamo le qualità e avevamo la possibilità per fare qualcosa di diverso: adesso, cerchiamo di ripartire dalle cose che ci hanno fatto fare i 6 punti». Certo è che l’Olbia vista contro i sassaresi non è la stessa formazione ammirata contro il Cesena e, in parte, con la Vis Pesaro, ma la sensazione è che l'inatteso e importante forfait di Dessena, fermato da un infortunio al ginocchio ancora da valutare, abbia pesato, anche sul piano psicologico, in una sfida in cui qualità, esperienza, personalità e carattere fanno la differenza.

Se è vero che, parafrasando il tecnico dell’Olbia, la sconfitta nel derby può rappresentare uno step di crescita, Ragatzu e compagni avranno l’occasione di dimostrare il loro vero valore strada facendo. In linea, alla fine, col progetto del club.

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