Olbia a Sassari con la maglia di San Simplicio, Marino: «Il derby vale più di 3 punti»
Il presidente carica i suoi: «Ce la metteremo tutta per fare una grande prestazione»Il presidente Marino
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Alla vigilia del derby con la vice capolista Torres, prima di concedere qualche dichiarazione sulla difficile sfida che attende domani l’Olbia a Sassari, a partire dalle 16, Alessandro Marino presenta la nuova maglia ispirata a San Simplicio e i partner dell’iniziativa, varata nell’anno simpliciano, Sportium e MergersCorp.
Questa mattina, nella basilica del santo patrono della città, la maglia, che debutterà domani al “Vanni Sanna”, è stata benedetta dal parroco don Antonio Tamponi, che il presidente dell’Olbia ha voluto ringraziare «per l’ospitalità e le parole di ispirazione sull’appartenenza che questa maglia, con la chiesa dipinta sopra, rappresenta», ha detto. «Dobbiamo rafforzare il rapporto con la città, e questa non è operazione strumentale bensì un’iniziativa spontanea, perché ci sentiamo anche noi simbolo della città: questa maglia rappresenta il matrimonio con l’olbiesità, che con la nostra squadra portiamo in giro per l’Italia cercando di farci valere».
Poi, si è parlato del nuovo stadio, la cui progettazione è affidata alla Sportium, presente questa mattina con l’amministratore delegato Christian Recalcati e il managing partner Giovanni Giacobone. «La prima pietra sarà posta in tre o quattro anni, poi i tempi diventeranno rapidi», assicura Marino, supportato adesso anche dalla MergersCorp, la società americana esperta in operazioni di finanza straordinaria che ha reso i primi servizi in occasione dell’ingresso in società della SwissPro.
Dunque, il derby della 3ª giornata di ritorno del campionato di Serie C, al quale i galluresi, penultimi in classifica e chiusi nel silenzio stampa, arrivano dopo 5 sconfitte consecutive. «Vale più di 3 punti, e ce la metteremo tutta per fare una grande prestazione», spiega il numero uno dei bianchi. «Siamo in fase di riassestamento dopo un periodo difficile: speriamo che sia la fine di questo momento no».