Il nuovo direttore tecnico dell’Olbia è una vecchia – si fa per dire – conoscenza. Stasera nella sala stampa del “Nespoli” Manuel Gonzalez ha ufficializzato il passaggio dal campo alla scrivania appendendo gli scarpini da difensore al chiodo e indossando i panni del dirigente del club gallurese, che l’aveva accolto lo scorso agosto come giocatore.

Dopo l’augurio di buon anno a tutti, il 33enne argentino ha esordito: «Nel 2008 ho firmato il mio primo contratto da professionista, e dopo una lunga carriera fatta di alti e di bassi, come spesso accade, un giorno durante un allenamento ho capito che non me la sentivo più di giocare e l’ho detto al mister Zé Maria. Lui l’ha riportato alla società, che mi ha chiesto di rimanere con un altro ruolo».

Di fatto Gonzalez, oltre a essere la figura di collegamento tra la società e il gruppo squadra, si occuperà anche di mercato e interagirà molto con lo staff tecnico: non a caso sta studiando da direttore sportivo. Intanto, ricoprirà un ruolo che all’Olbia quest’anno è mancato come il pane, soprattutto in momenti difficili come quelli vissuti in settimana, caratterizzata dallo sciopero dei giocatori per il ritardo nel pagamento degli stipendi.

Come se non bastassero i risultati sul campo, che hanno fatto precipitare i bianchi al terzultimo posto nel campionato di Serie D. E domenica al “Nespoli” nel derby col Latte Dolce non sarà una passeggiata. «Le cose non vanno bene da tempo», ammette Gonzalez, che in maglia bianca ha collezionato 7 presenze. «Quando lavori in queste condizioni non è facile, ma oggi per la prima volta in allenamento ho percepito un’aria diversa: ho buone sensazioni», ha poi spiegato. «La squadra è consapevole della situazione e credo anche la proprietà. Io gliel’ho detto: se non si cambia subito – conclude Gonzalez – dopo potrebbe essere troppo tardi».

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