Alla Fermassenti il calcio è questione di famiglia. Nel senso che se in arancione, i colori sociali del club di San Giovanni Suergiu, approda un calciatore poi ci arrivano anche fratelli e parentado intero. E non v’è dubbio che alla Fermassenti ci sia qualcosa di meglio.

Anzi, Di Meglio, come il cognome di Silvio, Claudio ed Emiliano, tra fratelli che da anni condividono la maglia della società da oltre 30 anni guidata da Antonio Massenti. I tre fratelli sono tutti tesserati per il club e c’è stato un periodo, alcuni anni fa, in cui giocavano contemporaneamente tutti e tre. E dal primo minuto. Ora questa incombenza spetta solo ad Emiliano, portiere di 29 anni, e a Claudio, centrocampista di 32, perché nel frattempo Silvio, 34 anni, mediano, è diventato l’allenatore in seconda di Walter Poncellini ma allenatore anche dei Pulcini del club. A tutti gli affetti, i Di Meglio, è come se avessero la quota maggioritaria della società.

«Chiaro che è come sentirsi in famiglia – sottolinea Silvio – e Massenti è quasi alla stregua di un parente: ora io ho scelto di allenare perché è una sfida che sentivo sin da ragazzo». E’ ancora tenace in campo invece Claudio, alla Fermassenti da 5 anni («Una bellissima esperienza, una realtà a misura d’uomo») e si gode il momento (sebbene nella classifica del girone B di Prima Categoria la Fermassenti sia un po’ in difficoltà) il portiere Emiliano: «Ne usciremo bene: il fatto che noi tre fratelli ci si ritrovi insieme nel campo di allenamento rimanda la memoria a quando si giocava insieme a pallone in giardino: una sensazione di benessere spirituale».

Ma, a ben vedere, la Fermassenti è diventata anche la casa della famiglia Cosa di Carbonia: da alcuni anni vi gioca Alessandro, attaccante di 32 anni, e da una stagione anche il fratello Daniele, 16 anni appena compiuti ma spedito in campo pochi giorni fa con la prima squadra per l’esordio assoluto in campionato.

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