Bologna - Il finale è una bolgia. Prima il rigore non concesso per la trattenuta su Joao, poi l’espulsione di Caceres e la panchina che salta in piedi per i soli 3 minuti di recupero. Negli spogliatoi, Mazzarri è una furia e allora meglio evitare la conferenza stampa. E a parlare ci pensa il presidente Giulini. Niente polemiche con l’arbitro («con Roma e Bologna potevano esserci altre decisioni, ma nulla di clamoroso»), fiducia a Mazzarri (una delle poche certezze di questo momento») e l’annuncio del ritiro per preparare la gara di sabato con l’Atalanta che vale già una stagione.

Profonda delusione

Il Cagliari perde ancora e resta col fanalino di coda in mano: «Fa malissimo, è terribile», spiega il patron del Cagliari, la cui delusione è lampante. «Faccio fatica a trovare una spiegazione. Il nostro obiettivo è sempre stato la salvezza, soprattutto ricordando come ci siamo salvati nella passata stagione. Ma faccio fatica a darmi una spiegazione, questa non è una rosa da ultimo posto». Una sola idea fissa: «Dobbiamo lavorare a testa bassa, con umiltà e personalità per cambiare questa situazione». Si pensa al ritiro: «Magari due o tre giorni prima dell’Atalanta, è una decisione che prenderanno il direttore e l’allenatore. Qualche giorno potrebbe essere utile per compattare il gruppo». Giulini non si dà pace: «È una situazione inaccettabile, mi spiace soprattutto per i miei collaboratori e i tifosi, loro non meritano l’ultimo posto».

Con Mazzarri

Il tecnico resta in silenzio. «Nello spogliatoio c’erano nervosismo e amarezza. Meglio preparare subito la gara con l’Atalanta, è giusto che sia io a metterci la faccia». Niente alibi: «Se siamo ultimi, vuol dire che manca qualcosa. A volte la serenità nella gestione della gara, a volte attenzione, qualche volta l’attaccamento alla maglia. Dobbiamo lavorare con umiltà». Ripartendo dall’allenatore: «Mazzarri gode della mia fiducia incondizionata. È una delle poche certezze, in questo momento i giocatori devono aggrapparsi a lui per uscire da questa situazione». Giulini difende il tecnico: «Da quando c’è lui subiamo meno tiri, si vede il suo lavoro».

A testa bassa

La gara con il Bologna è una nuova ferita che brucia. «Magari potremmo comandare di più la partita, ma contro il Bologna abbiamo fatto la gara che deve fare una squadra ultima per fare punti. Prima della rete non avevamo subito nulla, avevamo avuto una fase difensiva perfetta». Ci sarebbe anche il rigore chiesto per l’intervento su Joao Pedro, ma Giulini non va a fondo sull’argomento: «Siamo stati poco fortunati con la Roma e qui, ma nulla di clamoroso. C’è stata una trattenuta su Joao, forse con un po’ di fortuna poteva essere fischiato il rigore». L’attenzione scivola sugli infortuni: «Abbiamo perso Rog, qua mancavano Dalbert e Keita, che sono due titolari fondamentali. Gira tutto storto, ma dobbiamo far girare la fortuna con il lavoro». Il lavoro può essere l’unica salvezza: «Prendiamo atto con umiltà della situazione. Ci sono giocatori abituati ad altri palcoscenici, non abituati a questa situazione. Ora servono umiltà e personalità per salvarci, il nostro unico obiettivo».

Alberto Masu

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