L’Italia vince ai calci di rigore una partita di grande sofferenza ed è in finale dei Campionati europei. Pieghiamo con il cuore e con il calcio, ma senza dominare come fatto spesso e volentieri in questo Euro 2020, un’ottima Spagna. Lo facciamo solo dagli undici metri: decisivo l'errore di Morata, poi Jorginho con freddezza firma il quinto tiro dal dischetto azzurro e ci manda in Paradiso.

Nei 120’ minuti regolamentari finisce 1-1: Chiesa al 60’ porta in vantaggio gli azzurri, risponde Morata – subentrato dalla panchina – all’80’.

LE FORMAZIONI – A Wembley si gioca davanti a 50mila spettatori e durante il riscaldamento risuonano – cantate e ballate dal pubblico, applaudite dai calciatori – le note di “A far l’amore comincia tu”, omaggio alla grande Raffaella Carrà richiesto dalla Figc alla Uefa.

Entrambe le squadre scendono in campo con il 4-3-3. Roberto Mancini lancia l’undici titolare che tutti si aspettavano: Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile, Insigne. Luis Enrique lascia a sorpresa Morata in panchina e risponde così: Simon; Azpilicueta, Eric Garcia, Laporte, Jordi Alba; Koke, Busquets, Pedri; Ferran Torres, Oyarzabal, Dani Olmo.

Dirige la gara il tedesco Brych.

PRIMO TEMPO – I ritmi sono altissimi sin dai primi minuti e la Spagna mette in mostra le sue eccellenti qualità di palleggio che mettono in difficoltà gli azzurri. Dopo un palo di Barella, lanciato però in fuorigioco, le Furie Rosse ci fanno vedere per un po’ i sorci verdi.

Oyarzabal spreca un cioccolatino di Pedri controllando male davanti a Donnarumma, poi è Torres a presentarsi al tiro, ma non trova la porta. Grande occasione per gli azzurri al 21’: Emerson va via a sinistra e trova al limite Immobile, ma né il centravanti né Barella – circondati - trovano lo spazio per il tiro con la porta lasciata sguarnita da un’uscita avventata di Unai Simon.

Ma è ancora Spagna, e al 25’ ci vuole un miracolo del solito Donnarumma per sbarrare la porta a Dani Olmo, che conclude a botta sicura da pochi metri. Ci riprova sempre Olmo pochi minuti dopo, ma spreca un contropiede tirando altissimo. 

Nel finale, la più grande occasione degli azzurri: nasce sempre a sinistra, con Insigne che serve Emerson in area, il cui tiro da posizione defilata si stampa sulla traversa dopo una deviazione del portiere spagnolo non vista dall’arbitro.

(Ansa)
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SECONDO TEMPO – Scoppiettante l’inizio ripresa. Spagna subito pericolosa due volte: prima un gran salvataggio di Di Lorenzo, poi un destro di poco alto di Busquets dal limite. Ma la ripartenza azzurra fa male, e Chiesa servito da Barella fa partire un diagonale a pelo d’erba su cui è attento Unai Simon.

Quando sta per scoccare l’ora di gioco arriva il vantaggio azzurro. Il gol, di pregevolissima fattura, è di Federico Chiesa. Un contropiede letale degli azzurri: Immobile detta il passaggio in profondità ma viene ben chiuso da Laporte, irrompe Chiesa che controlla, rientra sul destro e la mette sul secondo palo con un gran tiro su cui Unai Simon non può nulla.

Subito dopo un doppio cambio: Berardi per Immobile e Morata per Torres, e Oyarzabal ci grazia mancando un colpo di testa facilissimo a tu per tu con Donnarumma. Le Furie Rosse continuano ad attaccare: bella la manovra che porta Dani Olmo alla conclusione dal limite, palla a fil di palo.

La partita è molto intensa, e al 68’ una magia del solito Chiesa mette Berardi a tu per tu con Unai Simon, ma il portiere spagnolo si oppone all'attaccante del Sassuolo.

Il gol di Morata (Ansa)
Il gol di Morata (Ansa)
Il gol di Morata (Ansa)

Al 70’ altri due cambi per Luis Enrique, Moreno e Rodri per Koke e Oyarzabal. E poco dopo c’è un doppio cambio anche per Roberto Mancini, che mette Toloi e Pessina al posto di Emerson e Verratti.

La Spagna attacca a testa bassa, duello tutto juventino al 76’ quando Bonucci chiude bene su Morata, lanciato in area da un pericolosissimo passaggio filtrante. L’Italia non si rintana: pressa alto, ruba palla e crea un’altra grande occasione che Berardi fallisce concludendo debolmente da posizione favorevolissima. 

All'80' arriva il pareggio di Morata: buco centrale, l’attaccante si infila, scambia con Dani Olmo (gran partita la sua) e si presenta a tu per tu con Donnarumma, non lasciandogli scampo. Subito dopo gran brivido su corner per i nostri, finisce a lato il colpo di testa di Busquets. All’84’ è ancora Morata a farci male, questa volta sulla sinistra mandando al tiro Moreno, che conclude malamente.

Mancini corre ai ripari inserendo forze fresche: dentro Belotti e Locatelli, fuori Insigne e Barella. Luis Enrique risponde con Llorente per Azpilicueta. Ma non accade più nulla, e dopo tre minuti di recupero arriva il triplice fischio dell’arbitro che ci manda ai supplementari.

(Ansa)
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TEMPI SUPPLEMENTARI – Le squadre sono stanche, ma la Spagna sembra averne di più. Al 98’ brivido per gli azzurri: punizione tesissima al centro, prima un’ottima uscita di Donnarumma, poi una mischia pericolosissima su cui sono bravi i nostri a fare muro. Un’altra occasione spagnola al 102’: Donnarumma esce coi pugni su Morata, ma la sfera arriva sul piede di Llorente il cui tiro viene respinto da Giorgio Chiellini.

Nel finale del primo tempo supplementare arrivano anche i crampi per uno stremato Chiesa, sostituito da Bernardeschi. Cambia anche Luis Enrique, con Alcantara per Busquets.

Ma l’Italia sembra aver ritrovato vigore: si ricomincia con un buon contropiede azzurro vanificato da Bernardeschi, che cerca un difficile tacco. Al minuto 109 anche la Spagna esaurisce le sostituzioni, Pau Torres rileva Garcia.

Berardi due volte al 110’: prima si libera in area ma il suo tiro viene murato, pochi secondi dopo fa gol ma è in netto fuorigioco. Grave l’errore di Belotti al 115’: gli spagnoli lasciano una prateria, ma l’attaccante del Torino sbaglia il passaggio che poteva mettere Berardi in porta.

AZZURRI IN PARADISO – Poi più nulla, si decide tutto dagli undici metri. Unai Simon ipnotizza subito Locatelli, ma Dani Olmo spara alto. Non sbagliano Belotti e Moreno, neanche Bonucci e Alcantara che spiazzano i portieri. Quarto tiro dal dischetto e siamo in parità: Bernardeschi la mette sotto l’incrocio e la manona di Donnarumma sbarra la porta ad Alvaro Morata. Poi tocca a Jorginho, che con freddezza spiazza Unai Simon e ci manda in Paradiso.

(Unioneonline/L)

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