Chi sale: Nik Prelec

Un palo e l’assist per Kourfalidis aspettando la prima rete in Italia. Nik Prelec si riprende a Perugia la credibilità persa a Parma e “pagata” nella gara contro la Ternana (è rimasto in panchina dall’inizio alla fine). Schierato a sorpresa al fianco di Mancosu sulla trequarti, l’attaccante sloveno, con il suo lavoro sporco e oscuro, ha indubbiamente agevolato il genio del fantasista sardo e creato spazi vitali per Lapadula. Il rapporto con la porta avversaria continua, però, a essere piuttosto controverso. Se non altro ci ha provato, stavolta. Questione di centimetri sul legno colpito nel primo tempo con un diagonale a botta sicura, hai poi sfornato la palla dello 0-4 con cui il compagno greco ha chiuso il match già al 4’ della ripresa. Missione compiuta, in un modo o nell’altro. Del resto, se Ranieri continua a dargli fiducia, ci sarà pure un motivo.

Chi scende: Zito Luvumbo

Trovare qualcosa di negativo nella gara di Perugia è complicato assai, forse anche fuori luogo. Qualcuno, però, deve pur scendere e l’unico a non aver sfruttato del tutto i benefici di una serata favorevole come questa al Curi, è magari Zito Luvumbo, in campo nell’ultimo quarto d’ora. Contro la Ternana aveva aggredito e spaccato il match, stavolta si è limitato a gestirlo. I suoi strappi potevano essere letali con gli umbri in totale confusione, l’angolano, però, deve ancora trovare il giusto compromesso tra il suo indiscutibile talento e la praticità del calcio (quello italiano in particolare). Ha avuto l’opportunità nel finale per lasciare il segno, ma non ci ha creduto sino in fondo probabilmente. Ranieri se lo coccola e lo stimola in continuazione, può essere lui l’uomo in più nei playoff.

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