In campo non ha mai fatto economia di reti: ben 17 con la maglia numero 10 del Carbonia nella stagione di Eccellenza appena conclusa. Fuori dal campo è un maestro di Economia ma quella con la “e” maiuscola perché alternando calcio e libri, si è portato a casa la laurea in Economia e Gestione aziendale.

È stato forse il gol più bello realizzato quest’anno da dottor Andrea Porcheddu, 23enne fantasista mancino dei minerari, autore d’altronde assieme ai compagni di un campionato positivo: il Carbonia avrebbe dovuto riprendersi dalla retrocessione dalla serie D e alla guida di Diego Mingioni ci è riuscito con dignità: il girone d’andata era stato chiuso addirittura al quinto posto. Nel ritorno, una leggere flessione dopo l'atroce finale di coppa Italia persa ai rigori contro il Budoni: i minerari erano avanti 2-1 sino al minuto 122 dei supplementari, poi nella sequela dei penalty realizzando il quinto avrebbero vinto. Ma in tutto questo tempo,

Andrea Porcheddu, oristanese, esperienza in Serie C con l’Arzachena, non ha tralasciato un solo istante i libri: “Devo ammettere che lo studio è il piano A della mia vita e il calcio il piano B: sin da piccolo ho saputo conciliare entrambe le cose, anche quando giocavo nelle giovanili del Cagliari: la tenacia per lo studio, frutto degli anni del liceo, è stata così forte che mi è capitato di studiare in macchina e chiaramente di rimettermi a studiare un istante dopo la fine degli allenamenti. Non è mai stato un peso”. Alla sua festa di laurea c’erano i dirigenti del club (e tutto tace per ora sul possibile rinnovo del 23enne a Carbonia) e vari compagni: “Creato un bel gruppo, siamo amici, con alcuni ci sentiamo ancora adesso”.

E’ ragionevole pensare che Porcheddu, considerato il suo campionato importante e il valore tecnico, stia ricevendo offerte. Magari per un salto di categoria. Ma il fantasista premette una cosa: “Chiaro che il calcio non lo mollo, ma continuo a studiare per  conseguire la specializzazione”.

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