«Siamo una squadra di ragazzini, senza un grande potenziale fisico. È stato fatto un investimento per far giocare i giovani perché penso che la Serie D possa essere la giusta palestra dei giovani». E che palestra, verrebbe da dire. A parlare, quando la stagione era agli albori, lo scorso ottobre, era Antonio Mura, coach della Dinamo Academy, formazione che ha vinto i playoff del campionato di Serie D. Una promozione che quei ragazzini hanno prima sfiorato (arrivo a pari punti, ma primo posto di Sennori per miglior coefficiente punti), poi ottenuta nella post season, superando Astro e Visionottica Carbonia.

L’epilogo. L’apoteosi è arrivata in quel di Carbonia, in una gara 2 vinta sul filo di lana, grazie a due tiri liberi segnati da Simone Casu a pochi secondi dalla fine. «I primi due quarti – racconta Mura – abbiamo subito parecchio. Abbiamo dovuto mettere a posto un po’ di cose durante l’intervallo, d’altronde molti ragazzi erano alla loro prima finale playoff a livello senior. Nel secondo tempo abbiamo allungato la difesa, fatto un po’ di zona 3-2 e alla fine Simone ed Enrico Casu, Pitirra e Pisano hanno preso in mano la squadra. Nel corso della stagione abbiamo avuto tanti infortuni, difficoltà e sono contento della reazione avuta».

Il percorso. Una stagione lunghissima, che ha visto i giovani della Dinamo impegnati su più fronti. Quello di Mura è stato un lavoro paziente, step by step. Un gruppo di talento, ma non solo. «Fino a gennaio – prosegue il coach – abbiamo plasmato il gruppo. Da gennaio in poi abbiamo tirato una linea e siamo andati dritti per la nostra strada, facendo delle scelte ben precise che hanno portato dei risultati. Un gruppo solido, fantastico anche fuori dal campo». Promozione, ma soprattutto crescita di una squadra composta da giovanissimi che vanno dal 2003 al 2007, con l’aggiunta di pochi esperti di valore (Pompianu e Langiu). «I ragazzi – continua Mura – ora possono dire di avere credibilità a certi livelli e in futuro dovranno confermarsi. Vincere a Carbonia, contro una squadra di quella esperienza, non è semplice».

La svolta. Dopo un inizio fatto di costruzione di un'identità di squadra e ambientamento nella categoria, il coach sassarese individua un momento “chiave”: «Dopo l’infortunio di Pompianu – conferma – abbiamo perso 3-4 partite che ci hanno segnato. La sconfitta di Sennori, dopo esser stati sotto nel punteggio di tanti punti, aver recuperato e poi perso, ci ha dato comunque consapevolezza. Da quella gara in poi non abbiamo praticamente più perso».

Disponibilità e Giovani. Il segreto della Dinamo Academy? «Ogni ragazzo ha dato il massimo – afferma con orgoglio l’allenatore – e tutti si sono messi al servizio della squadra. È stata grande la voglia di collaborare, giocare l’uno per l’altro. Non tutti sono disposti a fare un passo indietro; in questo caso l’hanno fatto». Giocare l’uno per l’altro ma non solo. «Il segreto – prosegue Mura – credo siano stati anche i tanti giovani che volevano dimostrare di poter stare nel torneo. Aiutati da giocatori esperti come Pompianu che, nonostante l’infortunio a inizio stagione, è sempre stato vicino al gruppo, allungando di fatto lo staff tecnico. Il tutto aiutato dall’organizzazione perfetta, con Giancarlo Salteri che non ci ha fatto mancare nulla».

Il futuro. Mura non ha dubbi sulla collocazione della sua squadra nella prossima stagione. «Sicuramente – conclude – faremo la Serie C. L’obiettivo non sarà essere protagonisti, valorizzando ancora i più giovani. Ripartiremo dalla base, con Pompianu punto di riferimento assieme a 3-4 senior, con i giovani del 2007».

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