In questo momento il vero nemico della Dinamo è la tentazione dello sconforto, prima ancora che la stanchezza per le quattro gare in otto giorni con un roster accorciato da tre-quattro assenze per volta. La sconfitta contro Malaga in Champions (87-76) ci può stare vista la forza e profondità di un organico che può permettersi il lusso di avere come dodicesimo un giocatore come Ejim, che qualche anno fa a Venezia era quarto come minutaggio.

Vanno evitati fatalismo e scollamento dopo le tre sconfitte consecutive. Bisogna mettere da parte i rimpianti per la Supercoppa Italiana e i rimorsi per il passo falso a Varese. Va ritrovata quella compattezza ammirata in pre-campionato, dove certo la pressione è poca cosa, ma va ricordato pure che mancavano oltre a Treier e più tardi Devecchi anche Robinson e Jones.

Domenica arriva la neopromossa Verona, formazione che invece ha il morale a mille dopo l'esordio con vittoria su Brindisi. E' una gara da vincere più con la testa e il carattere che con la qualità del gioco o con le residue energie rimaste. Perché solo la vittoria può ridare il sorriso e lo slancio perduto dopo la sconfitta nella finale della Supercoppa.

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