Torres, l'ex bomber Francolino Fiori alla ricerca di giovani talenti
Il grande centravanti rossoblù ancora a disposizione della sua Torres
Francolino Fiori (foto Argentino Tellini)
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Negli anni 70 a Sassari, in largo Pazzola, pieno centro storico, c'era un ragazzino minuto e svelto che col pallone faceva meraviglie. Si chiamava Francesco Fiori, ma per tutti era Francolino. Sarebbe diventato uno degli idoli sportivi della città. E non solo. Centravanti, tiro secco e preciso, tecnica e rapidità straordinarie, ha siglato oltre 130 gol tra i professionisti, ad iniziare dalla serie B. Ha giocato, tra le altre compagini, nel Tempio, Perugia, Ternana e Torres. Ma probabilmente il meglio di sé lo ha dato a La Spezia, nel mitico stadio "Picco", fustigatore di portieri avversari e ancora icona della tifoseria. Da tempo Francolino Fiori, 54 anni, è allenatore. Quest'anno è rientrato nella sua Sassari, alla guida degli allievi della Torres, ma soprattutto è il talent scout della società.
Come mai il rientro alla Torres?
"Mi hanno convinto le idee e i progetti dei dirigenti, persone davvero in gamba. Con questi presupposti la Torres può ricominciare un grande ciclo”.
Dove può arrivare quest'anno la prima squadra?
“La nuova proprietà ha avuto poco tempo per costruirla. Però la squadra è forte e ben allenata. Può centrare tranquillamente almeno i playoff e poi si vedrà. Per ora c'è grande entusiasmo. Anche tra i tifosi. Finalmente".
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"C'è anche in questo caso molto da costruire. Anzi da rifondare. Sarà un lavoro lungo e meticoloso, i cui frutti non si vedranno certo in una stagione”.
Come talent scout ci sono giovani validi nel sassarese?
“Lo dico molto sinceramente: il livello tecnico generale dei giovani si è abbassato notevolmente. Bisogna rivedere molte cose, specie nelle scuole calcio. Visto che non si gioca più nella strada, ai bambini bisogna insegnare i fondamentali: stop, tiro, passaggio. La corsa viene dopo. Urge perciò una seria riflessione”
Come sono caratterialmente la maggior parte dei giovani calciatori?
“Talvolta non vedono l'ora di finire l'allenamento per giocare alla play-station. Noi invece continuavamo a giocare per strada. Però il mondo è questo. Malgrado tutto sono fiducioso e nel mio taccuino è segnato qualche ragazzo interessante, anche dalla cosiddetta provincia. Bisogna avere solo pazienza e crederci”.