Esercizio antico e misterioso, la maratona continua ad affascinare podisti navigati e semplici curiosi alle prime armi, grazie a 42 chilometri e 195 metri in cui scoprire se stessi e mettersi in gioco in una sfida che profuma di mito e fatica. Fatica che non ha spaventato di certo il giovane Federico Ortu, ventunenne di San Gavino campione sardo nel 2020 sui 10000 in pista, che domenica 5 dicembre ha realizzato un ottimo 2h29’54’’ nella regina delle prove dell’atletica leggera, la più impegnativa sia dal punto di vista fisico che mentale. Ortu è fondista di natura, nato per macinare chilometri, con una predisposizione invidiabile alle lunghe distanze che fanno emergere la sua resistenza. Ha una buona tecnica di corsa, economica con un costo energetico molto basso tipica del maratoneta. Il suo futuro designato già dalle categorie giovanili e che può regalare all’atletica sarda risultati di spessore.

Ortu quando la scelta di esordire sui 42 km?

“Alla fine di questa estate, di comune accordo con il mio tecnico Antonello Podda. A metà ottobre abbiamo iniziato la preparazione specifica, arrivando a fare lunghissimi da 37 km e portando il medio a 24 km. Abbiamo introdotto anche tre doppie sedute alla settimana, per fare più quantità possibile stando però attenti a non esagerare e curando con attenzione il riposo’’.

Che sensazioni ha provato?

“Veramente buone, soprattutto per la prima metà gara: il mio punto di riferimento era Giovanna Epis, che proprio a Valencia ha realizzato la quinta migliore prestazione italiana di sempre tra le Donne, quindi mi sono accodato al suo gruppo correndo intorno ai 3’25’’ a chilometro. Verso il quattordicesimo chilometro ho accelerato e sono passato alla mezza in 1h12’. Correvo con il sorriso, la spinta dei piedi era ottima, percepivo una buona reattività. Al ventisettesimo chilometro mi sono ritrovato solo e dal trentaquattresimo sono stato ripreso da chi era dietro, ho sofferto veramente tanto perdendo un po’ di efficienza. Nonostante ciò, sono molto soddisfatto, è stato un esordio stupendo in un percorso velocissimo e in una città meravigliosa’’.

Lei ha ancora un anno nelle categoria Promesse: come mai il debutto in maratona così presto?

“Non credo sia troppo presto, ormai sono sempre di più i ragazzi che esordiscono giovani  nella maratona penso ad esempio ad Alessandro Giacobazzi oppure a Nadir Cavagna. Questa esperienza mi tornerà utile anche per le gare in pista che non abbandonerò di certo, puntando a migliorarmi sui 3000, 5000 e 10000 senza però tralasciare qualche uscita sui 1500 per migliorare la velocità’’.

Quanto è importante nel suo percorso la figura di Claudia Pinna?

‘’Tantissimo e non solo per il grande valore agonistico e sportivo che ha Claudia come dimostrano le sue convocazioni in nazionale e i tanti titoli italiani conquistati  ma, soprattutto, per il supporto che non mi ha mai fatto mancare sin dalle categorie giovanili, dandomi dritte preziose e consigli che poi applicati hanno portato a passi in avanti significativi’’.

Ha affrontato la preparazione per i 42 km in solitaria?

“No, ho svolto alcuni allenamenti con Roberto Melis che poi ha gareggiato con me a Valencia. Roberto  è un ottimo triatleta e un maratoneta di grande esperienza, abbiamo affrontato assieme tanti ‘’lunghi’’ di quasi 40 chilometri. Avere avuto lui come compagno di fatiche mi ha permesso di arrivare ancora più preparato a un esordio di grande importanza.

Quali gli obiettivi  per il 2022?

“Sicuramente migliorarmi nelle gare in pista che rappresentano una base importantissima su cui lavorare per le gare più lunghe. Nell’immediato, di sicuro, i primi appuntamenti importanti saranno la mezza maratona di Oristano e poi spero la “Stramilano”, una delle mezze più belle e importanti in Italia. In tutto questo, non mancheranno d’inverno le campestri come tappe di passaggio. Attualmente sto scaricando, la maratona richiede tante energie ed è fondamentale rifiatare. In questo periodo to correndo lentamente senza forzare e ogni tanto faccio qualche uscita in bici, presto riprenderemo gradualmente ad aumentare il carico di lavoro’’.

Quando tornerà a gareggiare in maratona?

“Spero alla fine del 2022. Prima voglio conseguire la Laurea in Tecniche di radiologia, sono al terzo anno. Lo studio è fondamentale, un aspetto che va di pari passo con lo sport. Dopo questo, proseguiremo il cammino di crescita sulla maratona, consapevoli che non si finisce mai di imparare e che ogni dettaglio andrà curato nei minimi particolari’’.

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