È atteso in giornata l’esito dell’esame della Covisod sulla documentazione allegata dall’Olbia alla domanda di ammissione alla Serie D 2025/26 giovedì scorso.

Dal momento che il club non ha pagato lo stipendio di maggio mancano le liberatorie dei tesserati, per cui l’esclusione è cosa certa, e tuttavia, saldando la mensilità arretrata entro le 14 di lunedì, l’Olbia ha la possibilità di essere riammessa al campionato.

Rispetto a un anno fa, quando la domanda di ammissione mancava di tutto, compreso il pagamento della tassa di iscrizione e la fideiussione, la situazione è meno complicata.

Ciò non toglie che se la proprietà svizzera dovesse trovare i soldi per onorare gli arretrati e integrare la documentazione entro il termine del 21 luglio, l’Olbia pagherà pegno: in arrivo una multa di 5mila euro e 2 punti di penalizzazione in classifica. Il male minore se l’alternativa è ripartire dalle categorie inferiori o, peggio, il fallimento nel 120esimo anno dalla fondazione. Intanto, sul fronte societario tutto tace.

Secondo indiscrezioni, Benno Räber, responsabile del progetto sportivo e membro del cda dell’Olbia Calcio, avrebbe trovato all’estero il sostegno necessario per garantire il pagamento della mensilità arretrata e la Serie D all’Olbia, sostegno che, a questo giro, non arriverebbe dal finanziatore turco Murat Yilmaz, che a dispetto delle smentite si sarebbe defilato. Ma una volta assicurata la categoria al club SwissPro potrebbe aprire alla cessione dello stesso, di cui detiene il 70 per cento delle quote. Nella consapevolezza che l’ex presidente Alessandro Marino e i suoi sodali, Alexandre Tartara e Gian Renzo Bazzu, hanno il restante 30 e il diritto di veto.

Nel frattempo squadra e organizzazione della stagione restano in stand by, tanto che le stanze dell’albergo di Berchidda, prenotate in tempi non sospetti per ospitare i bianchi durante la preparazione precampionato, sarebbero state disdette, e la firma col Comune di Monti per l’impianto sportivo che dovrebbe accogliere gli allenamenti è slittata a data da destinarsi.

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